Serpente Monetario Europeo: cos’era il precursore dello SME


 

Cos’era il Serpente Monetario Europeo? Perchè è stato creato e come mai è finito? Vediamo insieme la storia del precursore dello SME

Il Serpente Monetario Europeo rappresenta il precursore dell’istituzione del Sistema Monetario Europeo ed è considerato il primo passo di un lungo percorso che poi ha portato all’Unione Monetaria e quindi alla nascita dell’euro.

Serpente Monetario Europeo: origine, storia e sviluppi

Il Serpente Monetario Europeo è un accordo stipulato nel 1972 dai Paesi che all’epoca costituivano la Comunità Economica Europea, ossia Germania Ovest, Francia, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. All’iniziativa presto si aggiunsero il Regno Unito, l’Irlanda, la Danimarca e la Norvegia. Con tale patto si voleva determinare un intervallo di prezzo dentro cui le valute comunitarie potevano fluttuare tra di loro e rispetto al Dollaro americano.

La bozza del provvedimento fu imbastita il 21 marzo di quell’anno, poi perfezionata a Basilea il 10 aprile, per entrare in vigore il 24 dello stesso mese. L’oscillazione dei prezzi delle valute comunitarie doveva essere compresa tra ± 2,25% intorno a un valore stabilito come parità monetaria, mentre nei confronti della divisa USA la banda si allargava al ± 4,5%.

L’obiettivo fondamentale era quello di garantire una certa stabilità dei prezzi valutari, messa in discussione con la fine degli Accordi di Bretton Woods del 1971. Contestualmente venne istituito il Fondo Europeo di Cooperazione Monetaria tra il 19 e il 20 ottobre del 1972, che aveva funzioni simili a quelle che oggi ha la Banca Centrale Europea.

L’istituto infatti doveva garantire il controllo delle fluttuazioni dei cambi e vigilare sulla situazione creditoria e debitoria delle varie Banche Centrali nazionali a seguito degli interventi per stabilizzare i rapporti monetari. Il 1° gennaio del 1994 l’organo si trasformò in Istituto Monetario Europeo, per poi diventare BCE il 1° gennaio 1999.

Il Serpente Monetario Europeo non ottenne l’effetto sperato perché nel 1973 arrivò il primo grande shock petrolifero che travolse la situazione economico-monetaria dei Paesi partecipanti. Infatti, il forte aumento dei prezzi spinse i cambi a oscillare ben oltre il limite consentito, il che generò presto l’uscita di alcuni membri come il Regno Unito e l’Irlanda, seguita da quella di Italia e Francia.

La Lira ne rimase fuori fino alla fine dell’istituto, mentre furono in pochi a resistere per tutto il tempo della sua durata. Tra le divise che restarono vincolate dentro il sistema vanno annoverate il marco tedesco, il fiorino olandese, il franco belga e la corona danese.

Nonostante i numerosi problemi a livello macroeconico riscontrati, sono in molti a considerare l’esperienza del Serpente Monetario Europeo in chiave positiva, perché ha rappresentato l’inizio di un percorso dove i Paesi europei hanno cooperato con le loro politiche economiche e monetarie. Infatti, l’uscita di scena dell’organismo avvenuta nel 1979 ha avuto un seguito e oggi è proprio grazie a quell’accordo che in Europa si ha una moneta unica.

FONTE@ investire.biz/