Scorie nucleari: Regione Sardegna, no a deposito nell’isola


Sono cinque le criticità evidenziate per le quali la Sardegna dovrebbe essere esclusa dai siti idonei a ospitare il deposito dei rifiuti radioattivi: il trasporto marittimo e gli elevati rischi per l’ambiente marino e costiero; infrastrutture insufficienti, in termini di ferrovie e strade, inadeguate per la gestione dei trasporti di materiali radioattivi; valori ambientali e culturali, dato che le le aree coinvolte sono caratterizzate da una ricca biodiversità e da un patrimonio archeologico e paesaggistico di valore inestimabile, che verrebbero gravemente compromessi; rischi idrogeologici, per via della presenza di invasi interconnessi per l’approvvigionamento idrico, che rende l’isola particolarmente vulnerabile a eventuali incidenti, con il rischio di contaminazione dell’intero sistema idrico regionale; produzioni agricole di eccellenza, in quanto nelle aree individuate ricadono produzioni Dop/Igp.
Nella Carta dei siti idonee le aree sarde individuate rientrano nella fascia B di idoneità, meno adatte rispetto alle aree di fascia A1 e A2 in territorio continentale. La Regione ricorda anche le criticità riportate nella guida tecnica Ispra n. 29 del 2014, che dimostrano l’assenza dei requisiti fondamentali per la sicurezza.
“Non arretreremo di un millimetro. La difesa della nostra terra, delle nostre comunità e del nostro futuro”, ha concluso l’assessora Laconi, “è una priorità assoluta”. (AGI)