Scienza: l’albero di cacao ha 7 milioni e mezzo di anni


L’albero di cacao, scientificamente noto come Theobroma cacao, potrebbe aver iniziato a diversificarsi circa 7,5 milioni di anni fa. A suggerirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati dell’Istituto di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile della Ceja de Selva (INDES–CES), dell’Università Nazionale Toribio Rodríguez de Mendoza, in Perù.
Il team, guidato da Daniel Tineo, Danilo E. Bustamante, Martha S. Calderon e Manuel Oliva, ha ricostruito le origini della specie da cui si ricava il cacao, analizzando genomi e cloroplasti per capire come e quando la diversità delle specie abbia iniziato a evolvere. Il gruppo ha esaminato sette genotipi raccolti da esemplari nelle province di Bagua e Utcubamba. I dati hanno confermato una struttura genomica tipica delle angiosperme, ma con variazioni specifiche. Le sequenze dei cloroplasti evidenziano che il genoma del cacao contiene 130 geni, tra cui 85 codificanti proteine, 37 tRNA e 8 rRNA. Il gene infA, che precedentemente non era associato al cacao, è stato identificato in tutti i campioni considerati. Il gene ycf1 si è invece rivelato un possibile marcatore, utile per distinguere le varietà di cacao.
Stando a quanto emerge dall’indagine, la divergenza tra Theobroma cacao e Theobroma grandiflorum è stata stimata a circa 10, 11 milioni di anni fa, mentre T. cacao avrebbe iniziato a diversificarsi circa 7,55 milioni di anni fa. Questi risultati forniscono nuove prospettive sull’evoluzione del cacao e suggeriscono che le sue popolazioni si siano diversificate durante il Pliocene o il Miocene. “L’identificazione di un potenziale marcatore tra le specie – scrivono gli autori – potrebbe rivoluzionare il modo in cui classifichiamo le varietà di cacao. Questo studio rappresenta un importante passo avanti per comprendere l’evoluzione genetica di questa pianta. I nostri risultati potrebbero contribuire a migliorare la conservazione e la coltivazione dell’albero da cui deriva il cioccolato. L’analisi dei genomi di T. cacao – concludono – apre nuove possibilità per la ricerca genetica, la selezione delle piante e la conservazione delle varietà di cacao di alta qualità”. (AGI)