Sciame Sismico nei Campi Flegrei e Possibile Indebolimento della Crosta Vulcanica


22 settembre – Uno sciame sismico è attualmente in corso nell’area dei Campi Flegrei, con il più grande evento registrato con una magnitudo di 3.0, secondo quanto riportato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). La Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile ha stabilito il contatto con le autorità locali del Servizio Nazionale della Protezione Civile per monitorare la situazione.

Un nuovo studio pubblicato su “Communications Earth & Environment” ha rilevato che la crosta della caldera vulcanica dei Campi Flegrei potrebbe essere indebolita, sollevando la necessità di una maggiore attenzione nella valutazione della situazione.

Gli studiosi coinvolti nella ricerca, tra cui il professor Christopher Kilburn dell’University College London (UCL) e ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Vesuviano (INGV-OV), hanno sottolineato che attualmente non ci sono implicazioni dirette sulla sicurezza della popolazione.

Il progressivo indebolimento della crosta della caldera dei Campi Flegrei è stato causato da episodi di sollevamento negli ultimi decenni. La ricerca ha indicato che la crosta sta passando da una fase “elastica” a una “inelastica”. È importante notare che, anche se ciò può indicare un maggiore stress nella zona, non è possibile prevedere con certezza se ciò porterà a un’eruzione vulcanica.

Il vulcano dei Campi Flegrei è stato in uno stato di agitazione per oltre 70 anni, con periodi di picco negli anni ’50, ’70 e ’80, e una fase più lenta di agitazione nell’ultimo decennio. Questo stato di agitazione è stato accompagnato da numerosi terremoti di piccola entità e da un sollevamento del suolo a Pozzuoli di quasi 4 metri.

Il professor Christopher Kilburn, autore principale dello studio, ha affermato che, sebbene i Campi Flegrei sembrino avvicinarsi a una rottura, ciò non implica necessariamente un’eruzione vulcanica immediata. La rottura può creare una fessura nella crosta, ma è richiesta anche la pressione corretta dal basso per causare un’eruzione. Il modello utilizzato nello studio si basa sulla fisica della rottura delle rocce e ha previsto l’aumento del numero di terremoti nell’area dei Campi Flegrei, indicando una crescente pressione dal basso.