La parola ‘Fregula’ (o fregola), che indica il tipo di pasta di semola a forma di pallini, tradizionale della cucina sarda, entra nell’aggiornamento digitale 2025 del dizionario Zingarelli, edito da Zanichelli. Non è il primo termine della cultura della Sardegna a comparirvi. È il caso della ‘burrida’, piatto a base di filetti di pesce gattuccio (o palombo, razza) che vengono fatti bollire in acqua salata e lasciati marinare in una salsa d’olio, aceto e pesto di noci e fegatini dello stesso pesce. E anche del carasàu, il tipo di pane sardo a forma di disco molto sottile e croccante, adatto a essere conservato a lungo.
Nel dizionario, inoltre, figurano i ‘mallorèddus’, piccoli gnocchi a forma di conchiglie allungate, vuote all’interno e rigate all’esterno, a base di farina di semola, acqua e zafferano; il ‘porcèddu’, maialino arrostito lentamente sulla brace o allo spiedo, specialità della Sardegna; e le seàdas o sebàdas, dolce tipico sardo consistente in un involucro sottile di pasta sfoglia, farcito con pecorino sardo tritato, che viene fritto e ricoperto da un velo di miele caldo di corbezzolo. Inoltre, sono già inseriti termini come ‘launèddas’, lo strumento popolare sardo a fiato con tre canne, e le ‘ràgas ‘gonnellino proprio del costume maschile sardo. (AGI)