Di Daiana De Luca (Responsabile Comunicazione Confedercontribuenti)
Il Festival di Sanremo s’ha da fare. Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta, a margine della conferenza stampa di “Tale e quale show”, ha dichiarato che la più tradizionale ed amata competizione canora famosa in tutto mondo si svolgerà dal 2 al 6 marzo.
E chi temeva, conduttori in testa, che il Festival si svolgesse a porte chiuse per via dell’emergenza sanitaria ancora in atto, Coletta ha in sostanza risposto che “il pubblico in sala all’Ariston ci sarà, purchè tamponato e monitorato”. In Rai si studiano, dunque formule che garantiscano sicurezza negli studi tv. Un’impresa non da poco se si pensa a quanto possa esser alto il rischio di contrarre il virus in luoghi chiusi ed affollati. Il Festival è e resta una certezza, dunque, anche in questa controversa fase della pandemia. “Mancano sei mesi alla prima settimana di Marzo – ha aggiunto Coletta – abbiamo spostato in avanti l’appuntamento”.
Da qui ad allora i dirigenti Rai si augurano che la situazione possa essere cronicizzata e non emergenziale..Ma questo, in fondo, è un auspicio a cui tutti rivolgiamo un pensiero… Come dire? Perché Sanremo è Sanremo. Un evento rituale e simbolico, soprattutto per il suo valore nazional – popolare, il cui svolgimento – seppur con alcune inevitabili limitazioni – sarà importante anche per la città ligure e per le sue realtà sociali ed imprenditoriali che, in caso di totale annullamento, avrebbero subito un’ulteriore mazzata in un periodo, di per sè, già storicamente complicato.