di Rosanna La Malfa
Ciao Salvatore. Ami la Sicilia. Hai sempre lottato per cercare di evitare che molti giovani (come te) debbano emigrare all’estero per migliorare la loro vita trovando un lavoro. Hai maturato una grande esperienza nel settore della ristorazione ma, allo stesso tempo, hai sviluppato una propensione alla ricerca di nuovi e più sostenibili modi di vivere. Nasce Etna Bio Valley, il tuo sogno. Raccontaci.
L’idea di Etna Bio Valley nasce da uno stato di bisogno maturata via via negli anni e arricchita da tutte le esperienze fatte e dalle storie ascoltate. C’è un mondo di persone che preferisce non subire il fascino del consumismo e che porta avanti il progetto del vivere sano.
Etna Bio Valley: etna perché vuol cercare spazio sull’Etna, Bio da Vita e non da biologico, parola ormai troppo inflazionata, e valley perché come in una silicon valley, mi piacerebbe fare da spin off per tutte quelle realtà o progetti che possono contribuire a migliorare la vita delle persone. È un piccolo mondo dove dimostrare che si può far di più e meglio. Oggi noi siamo la generazione pensione mai, e tanti altri diritti ci passano davanti come favori. Non esistono realmente contributi per chi vuol fare impresa e senza la tasca di mamma e papà non si può realizzare granché. Etna Bio Valley è un ideale e non un posto: posso immaginare di essere ad etna bio valley anche a casa quando non compro più l’acqua in plastica o quando mi creo un piccolo pannello fotovoltaico per illuminare parte del mio giardino. L’idea finale vuol essere quella di un’area, un parco residenziale, dove riuscire ad ottenere autosufficienza alimentare, autoproduzione energetica, banca del tempo e moneta complementare.
Lo scopo sociale sarà quello di dimostrare che possiamo avere dei sogni. Il concetto è molto più vasto e comprende anche il forte taglio di posti di lavoro che la tecnologia ci sta regalando. Una cassa che noi chiamiamo Amica ha tolto spazio ad 8 cassiere per turno. Se domani dovessimo essere tutti senza lavoro, cosa faremmo per procacciarci le risorse? Etna bio Valley si candida ad essere una soluzione più vicina alla natura e agli eventi.
Il 30 maggio2017 hai subito un attacco intimidatorio: hanno bruciato etna bio valley. Nonostante la tanta solidarietà, ti senti, dopo un anno, solo?
No, devo dire che non mi aspettavo realmente la reale solidarietà. Certo , persone che mi hanno scritto “fatti coraggio” o “non mollare” per poi sparire, ce ne sono tante. Ma per lo più sono i nuovi poveri, quelli che non hanno tempo (che oggi è rimasto l’ultima ed unica vera moneta di scambio) quindi capisco che lasciando i loro interessi per dare una mano a me, non riuscirebbero a pagare le bollette e comunque dovrebbero chiedere un’ora di permesso al capo. Il non avere tempo oggi è un disastro. Ci sono persone però che hanno trovato il tempo, e sono tante, ma tante davvero. In un modo o in un altro, sto trovandomi pieno di amici che vogliono far parte del progetto. Mi sento grato per questo.
Le indagini sono ancora in corso? Hanno prodotto risultati?
Se anche fossero in corso le indagini, non saprei a cosa potrebbero portare. Il terreno è stato già venduto ai vicini dalla quale ero stato messo in guardia e sulla quale nutro forti dubbi in relazione a quanto mi è accaduto. Le vere indagini si fanno sul posto e nel giro di poche ore dall’accaduto. A Randazzo però non sono stato ben accolto in caserma ed ho dovuto fare altrove la denuncia.
Nel tuo account facebook scrivi: “Quando buttiamo una carta dal finestrino, quando parcheggiamo in seconda fila, quando accettiamo un lavoro in nero, quando giustifichiamo tutto questo, stiamo dormendo.”
La legalità comincia dalle piccole cose. Fermarsi a guardare e giudicare gli altri non è giusto. Bisogna in prima persona, tutti noi, ogni giorno, fare la differenza, impegnarsi con onestà e lealtà verso gli altri e il nostro territorio. In sostanza, ogni volta che giustifichiamo, siamo dalla parte dell’atteggiamento mafioso.
Ti sei rivolto a qualche crowfunding per ricostruire l’innovativo villaggio Etna Valley, che, come dicevi, è un nuovo modo di vivere e migliorare il nostro ecosistema?
Pensa di disegnare il tuo mondo, hai presente come quando eravamo bambini e giocavamo sotto al tavolo, facendo noi le regole di quel piccolo grande ecosistema?
Io voglio ottenere autoproduzione energetica. Voglio un impianto ad isola, un thermocopost , una cucina a legna ed un bel camino. Non voglio pali della luce, perchè è vero che non siamo più ai tempi delle candele, ma non siamo più giustificati nell’utilizzare una energia sporca. Voglio ottenere l’autosufficienza alimentare che significa mangiare ciò che si è in grado di produrre. Voglio mettere in risalto il valore Tempo, costituendo od associandomi ad una banca del tempo, creando anche una moneta complementare.
Se riesco a creare un sistema duplicabile su scala, posso anche incidere attivamente e tendere una mano a chi, venendoci a trovare, potrà replicare le nostre pratiche a casa propria.
Mi dicevi che hai ricevuto offerte di nuovi terreni per riavviare il progetto, quasi tutte persone del Nord Italia.
Sì, sono persone che si sono insediate qui in Sicilia e che hanno terreni, altre offerte mi sono arrivate per terreni in Molise ed in Abruzzo. Anche persone siciliane mi hanno offerto il loro spazio e non voleva essere una discriminazione la mia affermazione, solo che mi rendo conto che passando dall’Etna, ci sono tantissimi casali in deperimento, tenuti chiusi.
Forse perché siamo i siciliani delle “roba” di Verga o forse perché, persone più grandi di me, sanno che riattivando il terreno e il casale, bisogna fare i conti con la mafia rurale. Ed allora meglio tener chiuso il terreno e non scomodare il can che dorme.
Hai paura? Secondo me no. Sei un guerriero. Cosa ti aspetti dal futuro?
Mi aspetto di far crescere mia figlia in un posto da favola, che possa confrontarsi con il mondo e che riesca ad essere in grado di affrontare il mondo pieno di spazzatura e cattiveria che le stiamo donando.
Mi aspetto di contribuire a migliorare la vita delle persone ed a non dover pensare con diffidenza e doppi fini.
Mi aspetto che questi soprusi si fermino, perché è inutile fare la guerra ad uno come me che è disposto a morire per il proprio sogno.