Un nuovo vaccino si è dimostrato efficace nei topi contro il batterio che causa la melioidosi, che può svilupparsi in una forma acuta e che di solito ha il suo esordio con polmonite, infezioni del tratto genitourinario, infezioni cutanee purulente, artrite e deficit del sistema nervoso, in forma fulminante o cronica. A testare il nuovo vaccino, descritto sulla rivista peer-reviewed mBio, i ricercatori dell’Ucla, che hanno scoperto che questo era altamente protettivo contro la malattia, che è endemica in molte aree tropicali e che ogni anno causa circa 165mila casi e 89mila morti in tutto il mondo.
Il batterio, chiamato ‘Burkholderia pseudomallei’, si diffonde attraverso il contatto con il suolo e l’acqua contaminati, per inalazione, ingestione o contatto con abrasioni della pelle. È talmente pericoloso da essere classificato come agente selezionato di livello 1 del bioterrorismo e può causare una polmonite rapidamente fatale, anche se inalato in basse quantità. Se aerosolizzato e liberato in un attacco terroristico, potrebbe causare uno sterminio di massa. “Ad oggi, non esistono vaccini autorizzati contro il batterio – ha dichiarato Marcus Horwitz, professore di Medicina nella divisione di malattie infettive e di Microbiologia, Immunologia e Genetica Molecolare presso la David Geffen School of Medicine dell’Ucla – è necessario un vaccino sicuro ed efficace per prevenire questa malattia, poiché la melioidosi è spesso difficile da diagnosticare, richiede un trattamento molto lungo, che dura da tre a sei mesi, e ha un alto tasso di mortalità anche in contesti con risorse elevate. Un vaccino di questo tipo – ha continuato Horwitz, che è anche autore senior del lavoro – sarebbe di grande utilità per le persone che vivono in regioni endemiche, per i viaggiatori e per il personale militare di stanza in queste aree, e ridurrebbe anche il rischio di un rilascio intenzionale di B. pseudomallei in un ipotetico attacco bioterroristico”.
I ricercatori hanno sviluppato il vaccino utilizzando un vettore batterico, chiamato ‘LVS ΔcapB’, come piattaforma per esprimere proteine altamente immunogene di ‘B. pseudomallei’, in grado di indurre una risposta immunitaria che in seguito protegge l’ospite dalla malattia e dalla morte in caso di infezione con il patogeno. ‘LVS ΔcapB’, derivato da una forma indebolita di un vaccino contro la tularemia, o “febbre del coniglio”, era stato sviluppato nel laboratorio di Horwitz come piattaforma vettoriale per la creazione di vaccini contro altre malattie causate da agenti selezionati di livello 1, come l’antrace e la peste, oltre alla tularemia. Gli scienziati hanno somministrato il nuovo vaccino sia per iniezione cutanea che per via intranasale in un ceppo di topi particolarmente sensibile all’infezione polmonare da ‘B. pseudomallei’. I ricercatori hanno scoperto che il vaccino non solo era sicuro e non tossico, ma anche efficace contro un ceppo altamente letale del batterio della melioidosi. La somministrazione intranasale ha fornito una protezione migliore rispetto all’iniezione cutanea e una sola dose si è dimostrata efficace con una protezione di lunga durata. I prossimi passi saranno quelli di testare il vaccino per la protezione contro la melioidosi polmonare è, in un secondo modello animale, come richiesto dalla Food and Drug Administration nel caso di vaccini per i quali non è possibile condurre studi di efficacia sull’uomo. Se supererà questo test, il vaccino potrà essere testato sull’uomo per verificarne la sicurezza e l’immunogenicità. I ricercatori valuteranno anche l’efficacia del vaccino contro l’infezione sottocutanea con ‘B. pseudomallei’, che è il modo in cui si pensa che la maggior parte dei casi di melioidosi sia acquisita naturalmente, e lo testeranno contro l’agente patogeno di livello 1 ‘Burkholderia mallei’, strettamente correlato, che causa la morva, malattia infettiva e contagiosa, nell’uomo e negli animali. (AGI)
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