Un nuovo approccio alla diagnosi delle malattie nei bambini potrebbe aiutare i medici a scegliere il giusto trattamento in tempi molto brevi. Capire cosa sta causando la febbre – un virus, un’infezione batterica o qualcos’altro – è spesso difficile e i test possono richiedere giorni o settimane per ottenere i risultati. Il team dell’Imperial College di Londra sostiene che osservare i modelli genetici nel sangue potrebbe accelerare la diagnosi. Lo sviluppo del test è ancora in una fase iniziale, affermano i ricercatori. Ma se i trial avranno successo e l’approccio verrà approvato, il test del sangue potrebbe ridurre l’uso eccessivo di antibiotici, che vengono spesso prescritti a bambini malati anche se trattano solo infezioni batteriche, non virus.
Questo contribuisce al problema della resistenza antimicrobica, quando i farmaci non trattano più le infezioni per cui sono stati progettati. Delle ricerche recenti su bambini in ospedale con febbre, effettuate in nove paesi europei, hanno riscontrato che il 75% non ha ricevuto una diagnosi. La co-autrice dello studio, la dott.ssa Myrsini Kaforou, docente presso l’Imperial College di Londra, ha detto che scoprire la causa sottostante della febbre può essere la “sfida più grande” anche con i migliori test disponibili. E possono richiedere dalle ore a settimane per fornire un risultato. Ciò significa che possono esserci ritardi nella diagnosi di infezioni e malattie potenzialmente letali, come la sepsi, la tubercolosi e la polmonite, e nel somministrare ai pazienti il giusto trattamento in modo rapido. In questo studio, pubblicato sulla rivista Cell Press Med, i ricercatori hanno utilizzato un approccio diverso alla diagnosi delle malattie.
Analizzando i dati di migliaia di pazienti, tra cui 1.000 bambini, con 18 malattie infettive o infiammatorie, sono stati in grado di identificare quali geni chiave venivano attivati e disattivati in risposta a una serie di malattie. Alcune delle malattie analizzate includevano influenza, malaria, E.coli, meningite e artrite. Poiché il corpo umano ha bisogno dello stesso insieme di geni per combattere le malattie, i ricercatori hanno potuto utilizzarlo come base per effettuare i test. Queste “firme molecolari” delle malattie sono state quindi testate in un gruppo di oltre 400 bambini ricoverati in ospedale per sepsi o infezioni gravi, e sono state confrontate con i metodi di test attuali considerati standard d’oro. Lo studio suggerisce che il nuovo approccio è accurato al 90% o più, ma il team di ricerca sottolinea che c’è ancora molto lavoro da fare prima che il test possa essere utilizzato nella pratica. “Un futuro test diagnostico basato su questo approccio potrebbe aiutare a fornire il giusto trattamento, al paziente giusto, al momento giusto, ottimizzando nel contempo l’uso degli antibiotici e riducendo i tempi lunghi per la diagnosi delle malattie infiammatorie”, ha detto la dott.ssa Kaforou, docente presso l’Imperial College di Londra. Attualmente, i ricercatori lo stanno testando su migliaia di pazienti negli ospedali in Europa, Africa e Asia e che questi trial li aiuteranno a sviluppare meglio il nuovo approccio che è ancora nelle prime fasi. (AGI)
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