Salute: Cri, dal 2017 22mila fake news social sul diabete


Torna l’Osservatorio “Vera Salute – Fake news: non fatevi contagiare”, nato dalla collaborazione tra The Fool e la Croce Rossa Italiana per smascherare le fake news relative ai temi sanitari, con un focus riguardante il diabete. Il campo d’indagine si è concentrato sulle false notizie e sulla disinformazione presenti online e sui social dal 2017 ad oggi. Nell’arco di tempo preso in esame sono state identificate oltre 22.000 conversazioni sui social media incentrate su fake news attorno al diabete. Va sottolineato che durante la pandemia di COVID-19, si è registrato un significativo incremento delle fake news in ambito sanitario, con un aumento dell’82% nel 2021 rispetto all’anno precedente. Sul tema preso in considerazione oggetto dell’ultimo focus va segnalato un fenomeno di particolare interesse del novembre 2023, quando sono emersi video manipolati mediante l’uso dell’intelligenza artificiale su Facebook. Tali video ritraevano conduttori televisivi e professionisti medici apparentemente coinvolti nella promozione di un prodotto non scientificamente validato per il trattamento del diabete. In tale contesto si è diffusa ampiamente la disinformazione. Inoltre, sono emersi contenuti che suggerivano un presunto legame diretto tra il diabete e la vaccinazione anti-COVID-19. Tra i contenuti sui social media che hanno diffuso maggiormente tali fake news, risultano quelli che stabiliscono un nesso diretto tra la vaccinazione anti-COVID e l’insorgenza del diabete. Ecco nello specifico quali sono le fake news sul diabete di cui si è parlato di più sui social e sugli online. È falso che mangiare tanto zucchero causi il diabete. Il diabete, infatti, è una malattia cronica dovuta alla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) ed è dovuto o ad una mancanza di insulina per distruzione delle cellule beta, come nel diabete di tipo 1 o per una ridotta produzione associata a una ridotta sensibilità insulinica nel diabete di tipo 2. Sbagliata anche la vulgata secondo cui si trasmetta solo per via ereditaria. Lo sviluppo delle maggiori forme di diabete è legato alla co-presenza sia di una predisposizione genetica (non sufficiente da sola a sviluppare la malattia), sia a fattori ambientali, come lo scarso esercizio fisico, il sovrappeso, l’età per quanto riguarda il tipo II. Non è vero neanche che chi ha il diabete non possa mangiare carboidrati. In realtà la dieta raccomandata al soggetto con diabete include carboidrati, provenienti da frutta, vegetali, grano, legumi e latte scremato, non inferiori ai 130 g/giorno ma controllando che siano assunti in maniera equilibrata, attraverso la loro misurazione e l’uso alternativo. Falso anche che l’insulina venga usata soltanto per i soggetti con una forma di diabete grave. La terapia insulinica è indispensabile nel soggetto con diabete tipo 1. Quindi quello più grave. Mentre nel soggetto con diabete di tipo due si utilizzano in prima linea altre terapie, non insuliniche, e la somministrazione di insulina può essere presa in considerazione in particolari situazioni come traumi, operazioni chirurgiche, malattie concomitanti o in fasi avanzate di malattia quando le cellule del pancreas producono poca insulina. Il diabetico non è costretto a mangiare solo la mela come tipo di frutta. È un’altra fake news da sfatare. I soggetti che hanno problemi di diabete possono e devono mangiare frutta, ma per il suo contenuto di zuccheri deve essere correttamente dosata e, soprattutto, inserita in un regime alimentare equilibrato. È, invece, necessario che gli zuccheri semplici in essa contenuti, che possono aumentare la glicemia rapidamente, non vengano assunti contemporaneamente ad altri alimenti ad elevato indice glicemico. Anche pensare che chi ha il diabete debba stare perennemente a dieta è un errore. Ovviamente è sempre giusto mantenere una dieta equilibrata. Le raccomandazioni sono di ridurre al minimo gli zuccheri semplici (i dolci e le bevande zuccherate) ed i grassi animali, prediligendo i carboidrati complessi (amidi ricchi di fibre, come pane e pasta integrali, cereali e legumi), frutta e verdura. Sbagliata, oltretutto, la convinzione che chi è colpito dal diabete di tipo 1 non possa fare sport. L’attività fisica è un ottimo strumento di prevenzione e cura del diabete. Un’attività fisica di tipo aerobico e di grado moderato per almeno 150 minuti a settimana oppure di tipo più intenso per 90 minuti a settimana è raccomandata per migliorare il controllo glicemico e mantenere il peso corporeo. Dovrebbe essere distribuita in almeno tre volte a settimana e con non più di due giorni consecutivi senza attività. Infine non è assolutamente vero che con i rimedi naturali, tipo l’alloro, sia possibile sconfiggere il diabete. In letteratura scientifica, infatti, non ci sono studi che dimostrino come rimedi naturali possono sostituire l’insulina nel trattamento del diabete. (AGI)
PGI