Salute: Ciriani, aumento fondo diritti non a educazione sessuale


I cinquecentomila euro al fondo per la salute sessuale e riproduttiva non saranno utilizzati per introdurre l’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole. Lo conferma il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante il question time alla Camera. Rispondendo a una interrogazione della deputata della Lega, Laura Ravetto, Ciriani ha spiegato: “Nel corso dell’esame della legge di bilancio è stato approvato un emendamento presentato da un parlamentare di opposizione che prevede un incremento di 500 mila euro del fondo relativo alle politiche dei diritti e le pari opportunità per l’anno 2025 al fine di promuovere, nell’ambito dei piani triennali dell’offerta formativa, interventi educativi e corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado relativamente alle tematiche della salute sessuale e della educazione sessuale e affettiva. Nell’ambito della stessa lege di bilancio è stata approvata da questa assemblea un ordine del giorno che impegna il governo a usare tali risorse per fornire moduli formativi rivolti agli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado per aggiornare sui contenuti di interventi educativi e corsi di formazione e prevenzione prioritariamente riguardo alle tematiche della fertilità maschile e femminile con particolare riferimento all’ambito della prevenzione dell’infertilità. Ciò coerentemente sia con la disposizione approvata sia con le finalità del fondo che l’emendamento incrementa. il governo si conformerà, dunque. alle decisioni parlamentari certo di interpretare atraverso l’attenzione specifica alla infertilità maschile e femminile l’esigenza che l’emendamento rappresenta. La somma stanziata con avrebbe del resto consentito iniziative a più ampio spettro e la scelta dei proponenti l’emendamento di attribuirla al fondo per le pari opportunità non consente, anche in ipotesi, attività dirette nelle scuole o interventi nella organizzazione scolastica di pertinenza del ministero dell’Istruzione e del merito”, ha concluso Ciriani. (AGI)