Salute: #ciboamico, a tavola contro i disturbi alimentari

Woman eating healthy salad


Dalla ‘pasta che non ingrassa’ alla scoperta sensoriale dei cereali, dal ciambellone con inulina (fibra di cicoria al 100%) all’uovo di Pasqua senza zucchero. Fino alla realizzazione di un piatto stellato con una spesa di soli 5 euro. Sono alcuni dei momenti che animeranno il progetto Lifeness #CiboAmico, rivolto a persone che soffrono di anoressia o bulimia e ideato da Lifeness, organizzazione dell’Associazione italiana chef dedicata all’educazione alimentare, e realizzato in collaborazione con il Policlinico Gemelli, l’Università di Tor Vergata di Roma, Coldiretti/Campagna Amica e Filiera Italia. L’iniziativa, che prevede dieci incontri gratuiti, ogni sabato a partire dal 3 febbraio 2024, è rivolta a persone con bulimia o anoressia ed è stata presentata questa mattina nella sede dell’Accademia di arti culinarie Italian Chef Academy.
“La mente e le esperienze sensoriali ed emotive possono aiutare coloro che hanno un rapporto conflittuale con il cibo” ha spiegato Daniela Galdi, presidente dell’Associazione italiana chef e ideatrice del progetto, che ha specificato: “l’obiettivo di Lifeness #Ciboamico” è ristabilire un rapporto armonico, con il cibo, con sé stessi e con la vita, attraverso un percorso emotivo-sentimentale-alimentare”. Secondo Lucio Rinaldi, psichiatra del policlinico universitario Gemelli di Roma, “il cibo è percezione del mondo ed è rapporto sociale, per questo abbiamo voluto riprodurre un percorso che costituisca un elemento di supporto inedito, in grado di ricostruire il rapporto evolutivo che si è interrotto in chi soffre di disturbi alimentari”. Un percorso non solo alimentare, quindi, ma anche emotivo e sentimentale. Il progetto, infatti, propone un modello di supporto terapeutico che unisce scienza medica e arte culinaria. Per la prima volta il mondo dell’Associazione italiana chef, gli esperti di nutrizione, la medicina psichiatrica e la medicina del microbiota intestinale, si incontrano per rispondere a una sfida sanitaria legata ai disturbi alimentari, unendo sia l’aspetto filosofico di una ricerca di benessere interiore sia quello medico-scientifico di cura del corpo, alla luce delle nuove scoperte sull’asse intestino-cervello. Il percorso propone un modello esplorativo di conoscenza che ritorna alle origini: dal liquido amniotico alla tavola si ripercorrono le tappe evolutive determinanti sia per la costruzione del sè, sia per lo sviluppo del corpo a livello biochimico. L’iniziativa nasce per rispondere all’incremento di persone che manifestano difficoltà nei rapporti con il cibo. Dal 2019 ad oggi, i giovani con disturbi alimentari in Italia sono aumentati del 40%. Secondo l’Oms, i disturbi alimentari sono la seconda causa di morte tra i 12 e i 25 anni. Il percorso si concluderà, naturalmente, a tavola. L’ultimo incontro sarà dedicato a un grande pranzo nel quale i partecipanti potranno invitare parenti e amici nel giardino dell’accademia. Il pranzo sarà interamente ideato e preparato dai ragazzi con l’ausilio di chef professionisti che li guideranno nella realizzazione dei piatti. Festa di chiusura con diplomi e musica. (AGI)