Russia e Cina contro Usa e Ue. Lavrov "Sanzioni inaccettabili, alleanze da guerra fredda"


AGI –  La Cina ha convocato l’ambasciatore dell’Unione Europea a Pechino, Nicolas Chapuis, per protestare contro l’imposizione di sanzioni “unilaterali” Ue per le violazioni ai diritti umani contro gli uiguri, l’etnia musulmana e turcofona che vive nella regione dello Xinjiang. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Pechino, precisando che la convocazione è avvenuta nella serata del 22 marzo.

Il vice ministro degli Esteri Qin Gang ha condannato le sanzioni definendole “basate su bugie e false informazioni”. L’Unione Europea, ha proseguito, “non è qualificata per dare lezioni sui diritti umani” e la Cina “esorta l’Ue a riconoscere la gravità dell’errore, correggerlo e interrompere lo scontro, per non causare ulteriori danni alle relazioni”. La determinazione della Cina di proteggere i propri interessi di sovranità, sicurezza e sviluppo, ha concluso il vice ministro degli Esteri cinese, è “incrollabile”.

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov e il suo collega cinese, Wang Yi, dopo un incontro in Cina, hanno definito “inaccettabili” le sanzioni decise da Ue.

 

Russia-Cina: Lavrov, Usa creano alleanze da guerra fredda

 

Secondo Cina e Russia, “Gli Stati Uniti stanno cercando di affidarsi alle alleanze politico-militari della guerra fredda per cercare di distruggere l’architettura legale internazionale”: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa dopo un incontro in Cina con l’omologo Wang Yi.

 “L’intera infrastruttura delle relazioni con l’Unione europea è stata distrutta dai passi unilaterali compiuti da Bruxelles” e per questo La Russia interrompe le “relazioni ora” ha detto Lavrov, citato dall’agenzia russa Tass, in una conferenza stampa congiunta con l’omologo cinese Wang Yi, dopo un incontro in Cina.

Mosca, ha avvertito Lavrov, “sarà pronta a contatti per intensificare la cooperazione con l’Ue quando Bruxelles riterra’ necessario eliminare le anomalie nelle relazioni bilaterali.

“Se e quando gli europei riterranno opportuno eliminare queste anomalie nelle relazioni con il loro piu’ grande vicino, ovviamente, saremo pronti a costruire questi rapporti basati sull’uguaglianza e la ricerca dell’equilibrio degli interessi. A Est invece abbiamo un’agenda molto intensa, che diventa ogni anno più diversificata”, ha aggiunto.

L’Occidente sanziona la Cina

Ue, Stati Uniti e Canada sono passati all’azione contro la Cina. Diversi funzionari cinesi sono stati sanzionati per la persecuzione dei musulmani uiguri nella regione dello Xinjiang, e Pechino ha immediatamente reagito con sanzioni contro una decina di personalità europee, tra cui cinque europarlamentari.

I ministri degli Esteri dell’Ue hanno approvato l’inserimento di quattro leader e un’entità della regione cinese dello Xinjiang nell’elenco delle sanzioni per violazioni dei diritti umani istituito nel dicembre 2020. Il Regno Unito e il Canada hanno adottato le stesse misure dell’Ue. Gli Stati Uniti hanno sanzionato invece due dei quattro funzionari cinesi individuati dagli europei.

Le sanzioni europee consistono nel divieto di viaggiare nell’Ue e nel congelamento dei beni detenuti nell’Unione europea. Le sanzioni statunitensi “completano” quelle dell’Ue e del Canada, secondo Washington.

Pechino ha risposto alla decisione di Bruxelles sanzionando dieci personalità europee, tra cui cinque deputati del Parlamento europeo, accusate “di minare gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e di diffondere menzogne ​​e disinformazione”.

Sono coinvolte anche quattro fondazioni europee, tra cui l’Alleanza delle democrazie, un’istituzione danese guidata dall’ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. Agli europei e alle loro famiglie sarà vietato soggiornare in Cina, Hong Kong e Macao.

Pechino ha inoltre colpito il Comitato politico e di sicurezza (Cps), un organo che riunisce gli ambasciatori degli Stati membri a Bruxelles che ha preparato le sanzioni.

“Queste sanzioni sono inaccettabili”, ha dichiarato il capo della diplomazia europea, Josep Borrell. “La Cina non sta rispondendo a nessuna delle preoccupazioni dell’Ue e ne sta velando il volto”, ha aggiunto. “Queste sanzioni non avranno alcuna influenza sulla determinazione dell’Ue a reagire a tutte le violazioni dei diritti umani”, ha affermato.

L’Aja ha convocato l’ambasciatore cinese nei Paesi Bassi per protestare per la sanzione di un suo eurodeputato.

“E ‘terribile. Fa venire un brivido alla schiena vedere che un regime dittatoriale possa attaccare un parlamentare e la sua famiglia in questo modo”, ha detto l’eurodeputato belga, Samuel Cogolati. L’eurodeputato francese Raphael Glucksmann, impegnato nella difesa degli uiguri, da parte sua si è detto lusingato dalla decisione delle autorità cinesi. L’ha ritenuta la sua “legione d’onore”, ha twittato.

L’Ue sanziona anche la Russia

Con la Russia, i rapporti dell’Ue non vanno meglio rispetto a quelli con la Cina. I ministri degli Esteri hanno dato il via a sanzioni ad alcuni funzionari russi per le torture e la repressione a danno delle persone Lgbt e degli oppositori politici in Cecenia. In vista del vertice dei capi di Stato e di governo di giovedì e venerdì, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo. Ed è stata tutt’altro che cordiale.

“I legami tra l’Ue e la Russia siano a un punto basso” ha dichiarato Michel che ha confermato “l’approccio dell’Ue ai cinque principi guida, basato sui valori fondamentali dell’Unione”. Michel ha ribadito che “attualmente vi è disaccordo in molte aree”. “Dal punto di vista dell’Ue, le relazioni con la Russia possono prendere una direzione diversa solo se si registrano progressi costanti su questioni come l’attuazione degli accordi di Minsk, l’arresto degli attacchi ibridi e informatici agli Stati membri e il rispetto dei diritti umani”, ha aggiunto.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, è stato ancora più duro: “La Russia continua il suo comportamento di oppressione interna, verso i dissidenti pacifici, e di aggressione verso l’estero”, ha detto alla presentazione del vertice dei ministri degli Esteri della Nato che si terrà domani e mercoledì.

“Il presidente Putin è, ovviamente, il responsabile ultimo di tutte le azioni svolte dallo stato russo, e abbiamo visto un modello di comportamento aggressivo, inclusi tentativi mirati e omicidi di avversari”, ha rincarato Stoltenberg sposando la linea del presidente americano, Joe Biden, che aveva definito il capo di Stato russo un “killer”.

Source: agi