‘Murales’ richiama una tradizione artistica che affonda le sue radici nell’origine stessa dell’arte occidentale. Le prime espressioni artistiche della nostra civiltà nascono su un muro: quello delle grotte di Lascaux, dove, circa 17.000 anni fa, gli esseri umani tracciavano simboli e scene di vita collettiva. Questi interventi rappresentavano non solo un atto estetico, una narrazione per la comunità, un modo per raccontare la propria identità, i propri e la propria visione del mondo.
Da quel momento, il concetto di murales ha continuato a evolvere, diventando u linguaggio universale per ogni forma di arte pubblica, capace di connettere arte e s attraverso la narrazione collettiva. I mosaici delle città romane, gli affreschi medievali e le opere monumentali del Rinascimento sono solo alcuni esempi di come l’arte dei mur abbiano sempre svolto un ruolo centrale nella comunicazione visiva e culturale,
Il progetto ‘Murales’ si inserisce in questa tradizione, reinterpretandola in chia contemporanea e trasformando i silos della stazione Venezia in tele monumentali che raccontano la Roma di oggi e di domani.
Il cantiere della linea C diventa simbolo di rigenerazione urbana e di sostenibile, luogo vivo, aperto, emblema di una città che ripensa se stessa, con bellezza intrinseca di Roma con la sua necessità di evolvere. Con questa iniziativa costruttrici della linea C della metropolitana di Roma non contribuiscono solo alla r dell’impatto del cantiere di Piazza Venezia, ma anche a posizionare Roma tra le europee all’avanguardia, dove l’arte contemporanea si integra nei cantieri infrastrutturali nel segno dell’esperienze di Londra, Parigi e Berlino. (AGI)