Roma: domani riapre al pubblico dopo 50 anni la Domus Tiberiana


Domani 21 settembre il Parco archeologico del Colosseo apre al pubblico la Domus Tiberiana, a distanza di quasi 50 anni dall’insorgere dei gravi problemi strutturali che ne avevano determinato la chiusura e a seguito di importanti interventi di restauro. La grandiosa residenza imperiale, estesa per circa 4 ettari sul colle Palatino, si affaccia sulla valle del Foro Romano con poderose arcate su più livelli, immagine iconica di quest’angolo della città antica. Con l’apertura del palazzo viene ripristinata la circolarità dei percorsi tra Foro Romano e Palatino, attraverso la rampa di Domiziano e gli horti farnesiani: il visitatore, che entra nel palazzo percorrendo la via coperta nota come Clivo della Vittoria, avrà cosi la percezione dell’antico cammino percorso dall’imperatore e dalla corte per raggiungere la grandiosa residenza privata, che dal colle Palatino ha dato origine al moderno significato della parola “palazzo”. Imago imperi è il titolo dell’allestimento museale, a cura di Alfonsina Russo, Maria Grazia Filetici, Martina Almonte e Fulvio Coletti, con l’organizzazione di Electa, che si articola nei 13 ambienti che si aprono lungo il percorso, con l’ambizione di raccontare la storia del monumento nei secoli.

Se infatti la denominazione Domus Tiberiana, nota dalle fonti, rimanda all’imperatore Tiberio, che ha guidato l’impero dopo la morte di Augusto, le indagini archeologiche hanno dimostrato che le fondamenta del palazzo sono state gettate da Nerone in un momento successivo all’incendio del 64 d.C., ovvero contestualmente all’edificazione della Domus Aurea, in continuità con le più antiche dimore aristocratiche. Successive trasformazioni, in particolare ad opera degli imperatori Domiziano ed Adriano, hanno ulteriormente ampliato la dimora. La residenza ha continuato a vivere fino in età tardo-antica, per tornare a nuova vita dopo un periodo di abbandono, quando nella metà del Cinquecento i Farnese l’hanno inglobata negli horti. Oggetto di scavi ininterrotti e di restauri già a partire dal XIX secolo, la Domus Tiberiana era stata aperta alla pubblica fruizione dall’archeologo Pietro Rosa, contestualmente al primo Museo Palatino. In questi anni recenti la Domus Tiberiana è stata oggetto di importanti lavori di scavo e restauro volti alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione di un organismo architettonico tanto complesso quanto inizialmente a rischio per i gravi dissesti statici e geotecnici delle imponenti strutture, ora sanati. (AGI)
CAU