“Ho cominciato a scrivere questo film a Madrid nel 2020 senza sapere che sarebbe diventato un western Durante il Covid per cui non mi potevo muovere più di 250 metri da casa. Potevi uscire solo se avevi un cane altrimenti non potevi muoverti oltre 250 meri. Per cui ero chiuso a casa e ho scritto un paio di storie. Ho libri di mia madre di quando era bambina e so che lei abitualmente li leggeva. Era una persona libera, psicologicamente molto forte. E questa era l’idea: ho immaginato come si potesse essere al suo posto, mentre cresceva. Ho pensato a una persona libera. Dove potrei metterla? Ho pensato che potevo metterla nel western del XIX secolo. Io sono cresciuto guardando i western”. Lo dice Viggo Mortensen presentazione del film ‘The Dead Don’t Hurt’ da lui scritto, diretto e interpretato. Ambientato a metà Ottocento, il titolo (seconda esperienza dietro la macchina da presa dopo ‘Falling – Storia di un padre’) è un raffinato western femminista, con protagonisti lo stesso Mortensen e Vicky Krieps nei panni di due immigrati che cercano di costruirsi una vita in una cittadina corrotta del Nevada. Il film sarà presentato oggi alle ore 18.15 alla Festa del cinema di Roma in Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica dove riceverà il premio alla carriera. (AGI)