Road map Sanremo: l’edizione del 1951 Il Festival di Nunzio Filogamo e di Nilla Pizzi con “Grazie dei fiori”


 Di Gianni De Iuliis

29 gennaio 1951, inizia ufficialmente il Festival di Sanremo nel Salone delle Feste del Casinò di Sanremo. Conduttore Nunzio Filogamo. La prima edizione è trasmessa in diretta radiofonica. L’evento non suscitò particolari clamori, anzi si svolse nella più assoluta indifferenza degli italiani.

La trentaduenne Adonilla Negrini in Pizzi, più nota come Nilla Pizzi, vinse la gara con il brano Grazie dei fiori. Premio ottantamila lire. Il brano narra di una donna che riceve tanti fiori nel giorno del suo matrimonio. Anche il suo ex innamorato le invia un mazzo di rose rosse («Tanti fiori / In questo giorno lieto ricevuti / Rose, rose / Ma le più belle le hai mandate tu»). Ella sembra confusa: mostra di gradire in un primo tempo, ma poi si convince che oramai quella storia d’amore appartiene al passato, non senza una punta di malinconia («Grazie dei fior / Fra tutti gli altri li ho riconosciuti / Mi han fatto male eppure li ho graditi / Son rose rosse e parlano d’amor / E grazie ancor / Che in questo giorno tu m’hai ricordata / Ma se l’amore nostro s’è perduto / Perché vuoi tormentare il nostro cuor? / In mezzo a quelle rose / Ci sono tante spine / Memorie dolorose / Di chi ha voluto bene / Son pagine già chiuse»).

L’edizione passò alla storia per una gaffe dell’intera organizzazione: la serata finale della premiazione Nilla Pizzi non riceve alcun omaggio floreale. Nella «città dei fiori», con quel titolo della canzone vincitrice, nessuno ebbe il garbo e la galanteria di premiare la cantante con dei fiori.

Mentre Nunzio Filogamo deliziava la platea del Salone delle Feste del Casinò di Sanremo con il leggendario «Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate!», il mondo intero si apprestava ad assistere con grande angoscia alla Guerra di Corea. Erano gli anni della Guerra Fredda. Dopo la Seconda Guerra Mondiale si assiste alla fine dell’Eurocentrismo: il plurisecolare predominio politico, culturale ed economico dell’Europa viene meno. La leadership mondiale, a tutti i livelli, è contesa dalle due superpotenze: USA e URSS. Esse rappresentano due modelli economici, politici, sociali e culturali differenti.

È in atto nell’intero pianeta una contrapposizione ideologica e antropologica dei due modelli che origina un sistema bipolare: le due potenze controllano intere zone del pianeta e la stessa Europa è divisa in due fasce, quella capitalista e quella socialista. Questo periodo è noto anche come Era atomica. La competizione tra URSS e USA si gioca soprattutto nell’ambito degli armamenti. Entrambe hanno la bomba atomica e la bomba H. Proprio nel 1951, a partire dal 27 gennaio, nello Stato del Nevada gli Stati Uniti danno inizio a nuovi test nucleari per la produzione di bombe atomiche.

Tuttavia tale corsa agli armamenti, pur diffondendo un senso d’insopprimibile angoscia, rappresenta un deterrente: prevale la paura sulla guerra, consapevoli che scatenare una guerra nucleare significa distruggere il pianeta. Ecco perché Guerra fredda. Un’espressione che indica uno stato di perenne tensione che durerà fino agli anni ‘90 e che non sfocerà in un vero e proprio conflitto mondiale. Ci saranno minacce, provocazioni, tensioni, ostilità continue. Una competizione costante in ogni campo; un ideologico e dogmatico ingabbiamento di ogni fermento culturale, politico ed economico. Mai però un nuovo conflitto mondiale.

Proprio nel 1951, con l’accentuarsi della crisi di Corea, assistiamo a un esempio di Guerra fredda. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Corea fu divisa in due all’altezza del trentottesimo parallelo a causa del rifiuto dell’URSS di far svolgere libere elezioni sotto il controllo dell’ONU. Nacquero due stati: 1) Corea del Nord, con capitale Pyongyang, guidata dal PC di Kim il Sung, sotto l’egida sovietica; 2) Corea del Sud, con capitale Seul, retta dalla dittatura anti – comunista di Syngman Rhee, sotto l’egida statunitense. Nel 1950 truppe della Corea del Nord varcarono il trentottesimo parallelo e occuparono Seul. Gli Stati Uniti intervennero e ci fu un aspro conflitto che rischiò di sfociare in uno scontro mondiale. Nel 1953 ci fu l’armistizio di Panmujon che riconfermò la vecchia ripartizione. Da allora la Corea non si è più riappacificata e tra i due stati non ci sono mai più state relazioni diplomatiche.

Il 6 marzo 1951 inizia negli Stati Uniti il processo ai coniugi Ethel e Julius Rosenberg. L’accusa è spionaggio a favore dell’Unione Sovietica. Dopo poco meno di un mese, dopo un processo sommario, i coniugi Rosenberg sono condannati alla pena capitale. L’episodio s’inquadra nel fenomeno statunitense del Maccartismo. Il senatore repubblicano McCarthy si fece ispiratore di molte leggi contro la libertà politica e sindacale. Fu a capo peraltro di una commissione per la repressione di attività anti – americane che individuava, con metodi persecutori, eventuali comunisti negli USA. Clima da caccia alle streghe. Clima d’intolleranza politica che colpì numerose personalità del mondo dello spettacolo e della cultura: Charlie Chaplin, Walt Disney, Robert Taylor, Gary Cooper, Elmer Bernstein, Arthur Miller, Albert Einstein, Linus Pauling. Leggendaria diventò la Hollywood blacklist, la più grande lista nera nell’industria dello spettacolo. Essa non fu resa mai pubblica, tuttavia le autorità americane ne tennero conto per danneggiare le carriere di sceneggiatori, attori, registi, musicisti e altri professionisti dello spettacolo statunitensi, semplicemente sospettati di simpatie di sinistra.