Road map Sanremo


Il Festival, almeno per pochi giorni, unisce tutti gli italiani, senza distinzioni culturali, anagrafiche, sociali, politiche ed economiche. Tuttavia tale trasversalità spesso ha indotto alcuni intellettuali a categorizzare Sanremo, con valore riduttivo, con il termine gramsciano  “nazional-popolare”

di Gianni De Iuliis

Poche settimane ci separano dall’edizione numero settantuno del Festival di Sanremo (quest’anno si svolgerà dal 2 al 6 marzo). È una gara canora che si tenne per la prima volta nel 1951 a Sanremo, con finalità originariamente turistiche: nacque per animare la stagione invernale ligure. Infatti la cornice iniziale fu il salone delle feste del Casinò di Sanremo; dal 1977 si svolge presso il Teatro Ariston.

Progressivamente Sanremo si è trasformato in un evento di massa, grazie anche al ruolo decisivo della Rai che dal 1955 lo trasmette in diretta. Il programma televisivo più seguito, a parte gli eventi sportivi. Dall’edizione del 1987 gli ascolti sono rilevati dall’Auditel. Si sono registrate punte di quasi venti milioni di telespettatori, con share talvolta vicino all’80%.

La sua popolarità talvolta ha fatto ombra alla sua essenza, relegando la gara canora in secondo piano: un fenomeno che interpreta inconsapevolmente lo spirito del suo tempo, capace d’inseguire e talvolta di guidare i meandri della società e della politica; spesso è travolto da polemiche e altrettanto sovente travolge in maniera scomposta quel sinolo tra televisione e musica leggera che ne fa una vetrina d’eccezione dell’industria discografica italiana e un momento fondamentale di ogni stagione televisiva.

La cronaca e la stretta attualità hanno trovato nel Festival una degna cassa di risonanza, oltre che un palcoscenico ideale. Nel 1995 Giuseppe Pagano, un operaio disoccupato, minaccia di buttarsi dalla balconata del teatro per protesta. Il conduttore Pippo Baudo riesce a farlo desistere. Nel 2014 irrompe nell’atmosfera festivaliera la protesta di due disoccupati giunti dalla Terra dei Fuochi. Anch’essi minacciano il suicidio, scongiurato dall’intervento del conduttore Fabio Fazio. Ma il fatto più drammatico è probabilmente il suicidio di Luigi Tenco. Nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967 il giovanissimo cantautore genovese, deluso per l’eliminazione dalla gara sanremese della sua Ciao amore ciao, si spara un colpo di pistola alla tempia nella sua stanza d’albergo all’Hotel Savoy. Lascia uno scritto: «Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita».

Il Festival, almeno per pochi giorni, unisce tutti gli italiani, senza distinzioni culturali, anagrafiche, sociali, politiche ed economiche. Tuttavia tale trasversalità spesso ha indotto alcuni intellettuali a categorizzare Sanremo, con valore riduttivo, con il termine gramsciano nazional-popolare, proprio a rimarcarne la superficialità, la vacuità, la banalità, l’inconsistenza, la quintessenza dello stereotipo di un’approssimativa e frivola identità nazionale. Citiamo Pasolini che rappresentò Sanremo come l’icona del conformismo e del vuoto culturale nella società italiana neo-capitalista: «È cominciato ed è finito il Festival di Sanremo. Le città erano deserte; tutti gli italiani erano raccolti intorno ai loro televisori. Il Festival di Sanremo e le sue canzonette sono qualcosa che deturpa irrimediabilmente una società». Infine citiamo Michele Straniero che nel suo saggio Antistoria d’Italia in canzonetta ha dimostrato la continuità culturale tra il Festival di Sanremo degli anni Cinquanta e l’utilizzo della musica leggera da parte del regime fascista. Infatti il Fascismo trovò nella canzone un efficace mezzo di propaganda.

Analizzeremo nei prossimi articoli alcune edizioni topiche del Festival, ai cantanti in gara, ai conduttori e in genere a quell’incredibile Barnum che sempre fa da cornice alla gara canora più importante d’Europa. Ma analizzeremo anche il contesto storico in cui un’edizione s’inserisce, cercando di comprendere il senso più profondo di questo fenomeno di massa. Questi nostri appuntamenti costituiranno una road map che ci condurrà all’edizione 2021.