Rivisto il piano della nuova Alitalia. Si va verso una "mini" compagnia


AGI – Comincia a profilarsi la nuova Alitalia. In vista dell’incontro virtuale di venerdì tra il governo e la vice presidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, il cda della newco Ita ha messo a punto le mosse in vista della ripresa dell’operatività a primavera.

Il board si è riunito martedì per una sessione di aggiornamento sul processo di pianificazione delle attività. È stato illustrato, spiega la società, “un primo schema di pianificazione a cui il management sta lavorando per impostare l’avvio della fase operativa, una volta concluso il dialogo istituzionale, anche con le istituzioni eurounitarie, che ne determinerà tempi e modalità”.

45 AEREI E 4.500 DIPENDENTI

Dalle indiscrezione che circolano, i piani di Italia Trasporto Aereo saranno, almeno inizialmente, ridimensionati rispetto al piano presentato alla fine dello scorso anno. Gli aerei non saranno più di 45 e i dipendenti circa 4.500, rispetto ai 52 aeromobili e 5.500 lavoratori.

Anche la somma stanziata dal governo per l’avvio della nuova compagnia dovrebbe essere notevolmente inferiore rispetto ai 3 miliardi di euro previsti inizialmente. Prosegue il dialogo istituzionale, in relazione alle scadenze e alle implicazioni sulla struttura con cui Ita sarà autorizzata ad operare, evidenzia la società.

Ci sarà poi l’aggiornamento delle proiezioni del traffico aereo atteso per i prossimi trimestri e la valutazione delle modalità e dei tempi con cui Alitalia in amministrazione straordinaria gestirà il processo di dismissione dei suoi asset.

CONTRASTATE LE REAZIONI AL NUOVO PIANO

Contrastate le reazioni politiche al ‘mini’ vettore. La senatrice di Più Europa, Emma Bonino, in una lettera a La Stampa auspica una “svolta” dopo anni di perdite.

“Quella ‘discontinuità’ – spiega Bonino – che la Commissaria Vestager continua giustamente a esigere, oltre a rappresentare un vincolo per il nuovo esecutivo, puo’ anche rappresentare un’opportunità per dare un segno di ‘discontinuità’ più generale sul piano della gestione di dossier aggravati proprio dall’irresponsabilità politica.

Sono molto fiduciosa sul fatto che il Governo troverà il modo per gestire questo problema, che ormai è sul tavolo e non puo’ essere rimosso, in modo tale da far rientrare in breve tempo anche il dossier Alitalia in un paradigma di normalità politica, economica e finanziaria”, evidenzia la senatrice.

Al contrario, il deputato di Leu Stefano Fassina definisce “inquitanti” le anticipazioni sul nuovo piano. “Il Governo Draghi intenderebbe assecondare la richiesta della Commissione europea di vendere a pezzi gli asset di Alitalia in amministrazione straordinaria. Ricordiamo al Governo che è stato impegnato dalla Camera a preservare l’unità del perimetro aziendale”.

E ancora: “Il rischio conseguente allo ‘spezzatino’ è evidente: si determinano le condizioni per una piccola compagnia aerea regionale per il feeding di un grande vettore europeo. Vi sono altre strade, meno costose sul piano economico e sociale, per soddisfare i criteri di discontinuità richiesta dalla Commissione europea che, sugli aiuti di Stato, interpreta la normativa per gli amici, tedeschi, francesi e olandesi, mentre la applica rigorosamente per l’Italia”.

Sulla stessa linea il capogruppo di Fdi in commissione trasporti, Marco Silvestroni: “All’Italia serve una compagnia aerea unita in tutti i suoi asset, e un parlamento che sappia proteggere le professionalità e l’occupazione. ‘Rilancio’ significa certezza lavorativa per tutti i dipendenti, dotare Ita di 45 aeroplaniniè ridicolo.

‘Rilancio’ significa tutela di tutte le attività a partire dalla manutenzione fiore all’occhiello della nazione e garanzia di sicurezza. Scriverò a Draghi – conclude Silvestroni – per ribadirgli l’impegno del governo assunto con 405 voti favorevole alla Camera sul mio ordine del giorno al dl milleproroghe contro lo spezzatino degli asset Alitalia”.

Source: agi