Più del 90% degli avvocati e commercialisti in Italia ha scelto di posticipare il pagamento della seconda rata dell’acconto dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) per il 2023 al prossimo anno, secondo il decreto Anticipi (Dl 145/2023, articolo 4). Questo rinvio, valido solo per quest’anno, è un sollievo per gli autonomi e gli imprenditori con un fatturato o compensi fino a 170.000 euro nel 2022, una soglia che comprende la stragrande maggioranza dei professionisti con partita IVA.
Il decreto sposta la scadenza dal 30 novembre al 16 gennaio dell’anno successivo e permette il pagamento della somma in cinque rate mensili, a partire dal 16 gennaio, con un interesse del 4% applicato dalla rata di febbraio. Secondo i dati forniti dalla Cassa forense (aggiornati alle dichiarazioni del 2021), oltre 208.000 avvocati e un numero simile di commercialisti rientrano in questa categoria. Questo rappresenta il 94% dei legali e il 91% dei commercialisti che hanno dichiarato un fatturato IVA al di sotto dei 170.000 euro.
Questo rinvio riguarda la seconda rata dell’acconto dovuta dalle persone fisiche con partita IVA, che include tutte le imposte presenti nella dichiarazione dei redditi, come l’Irpef, le addizionali regionali, l’Ivie, l’Ivafe, la cedolare secca e la sostitutiva di minimi e forfettari.
Questo provvedimento beneficia anche i professionisti che rientrano nel regime forfettario, che devono avere ricavi o compensi entro gli 85.000 euro per applicare la flat tax. Complessivamente, il rinvio dell’acconto coinvolge circa 1,2 milioni di professionisti.
Sebbene il rinvio implichi un costo d’interesse, rimane più conveniente rispetto al ravvedimento operoso, che prevede sanzioni oltre agli interessi legali. Le sanzioni, anche nella loro forma ridotta, variano dal 3% sulla seconda rata al 3,75% sulla quinta. Nel 2024, il costo delle sanzioni potrebbe subire una rimodulazione a seguito della delega fiscale.
Questo rinvio dell’acconto Irpef 2023 offre un sollievo finanziario significativo ai professionisti, consentendo loro di gestire meglio le proprie finanze e riducendo l’impatto delle sanzioni fiscali.