“Sulla base delle valutazioni teoriche e del sopralluogo in campo, e considerato quanto riportato nel report preliminare prodotto dall’ANSV – Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, si ritiene che la manovra di emergenza di rilascio di carburante durante il sorvolo sul territorio della provincia di Vercelli, effettuata lo 9 luglio 2024 da parte dall’aereo della compagnia LATAM (Boeing B777-32WER), non abbia determinato una contaminazione significativa delle matrici ambientali”. Sono le conclusioni, contenute in un rapporto rilasciato il 14 agosto e divulgato oggi, alle quali è arrivata Arpa Piemonte a proposito dell’incidente avvenuto a inizio estate quando un aereo con 398 persone a bordo, dopo aver avuto un contatto della coda con la pista in fase di decollo da Malpensa, ha più volte sorvolato i cieli della provincia di Vercelli scaricando parte del carburante prima di far ritorno all’aeroporto lombardo. Una vicenda che aveva suscitato molte polemiche da parte di comitati e associazioni di categoria agricola. Ora Arpa, con una nota inviata ai comitati stessi, al Ministero e alle istituzioni del territorio, rende noti gli esiti degli accertamenti effettuati . Secondo la ricostruzione che era stata fornita dagli organismi preposti, durante il decollo l’aeromobile aveva subìto un contatto della coda con la pista, avvenuto dopo la rotazione del velivolo. L’equipaggio aveva così richiesto di entrare in una “zona di attesa” vicino all’aeroporto per seguire la procedura di emergenza e, in questa fase, aveva sorvolato ripetutamente un’area compresa tra i comuni di Santhià, Tronzano e San Germano, nel vercellese, a una quota di circa 1800 metri e a una velocità di volo di circa 124 m/s, disegnando approssimativamente un’ellisse e attivando il cosiddetto “dumping”, durante il quale erano stati scaricati circa 72.000 chilogrammi di carburante, composto da cherosene e da una miscela di idrocarburi, in 32 minuti, con una portata media di rilascio di 37.5 kg al secondo La superficie complessiva delimitata dalle rotte di sorvolo, è stata di circa 116 chilometri quadrati mentre la superficie effettiva sottesa alle rotte di circa 33 chilometri quadri. Sulla base dei modelli di studio disponibili, Arpa ha calcolato che la frazione di combustibile che raggiunge terra sotto forma di goccioline liquide ha potuto raggiungere, al massimo, l’1% del combustibile complessivamente scaricato. Inoltre, sulla base del modello di calcolo comunemente impiegato per calcolare l’impatto delle ricadute al suolo di inquinanti atmosferici, Arpa ha rilevato valori decisamente molto inferiori a soglie che prevedano qualche tipo di intervento. A seguito di una specifica richiesta della Regione, inoltre, il 22 luglio sono stati effettuati sopralluoghi nei laghetti presenti a Salasco, Cavaglià e Santhià per verificare eventuali presenze residue di translucenze sul pelo dell’acqua stessa, senza trovare nulla. (AGI)