‘Super-poteri’ al governatore siciliano in tema di rifiuti. Ora potrà avere un iter più spedito la realizzazione dei due termovalorizzatori di Palermo e Catania da 800 milioni di euro. E’ quanto prevede l’emendamento al Dl Omnibus, in discussione al Senato nelle commissioni riunite Finanze e Bilancio, che allinea i poteri del commissario straordinario dei rifiuti della Regione Sicilia a quelli attribuiti al commissario straordinario per la gestione dei rifiuti a Roma. Il presidente della Regione Renato Schifani, nella qualità di commissario straordinario dei rifiuti, “potrà così accelerare la realizzazione degli investimenti previsti dal Pnrr e dal Pnc nel settore dei rifiuti e assicurare celerità agli interventi atti a completare la rete impiantistica integrata dei rifiuti della Sicilia”, afferma il senatore Nino Germanà, commissario regionale della Lega in Sicilia.
Non ci sta il M5s. “Nel decreto proroga-termini in discussione al Senato, la maggioranza a sostegno di Giorgia Meloni ha presentato un emendamento che intende ampliare gli enormi poteri di cui il presidente della Regione Renato Schifani dispone già, in qualità di commissario sui rifiuti, inserendo la possibilità di derogare anche al codice dei contratti pubblici, garanzia di un corretto, terzo ed efficace regolamento per affidamento degli appalti. Se l’emendamento dovesse essere approvato, sarebbe l’ufficiale via libera per affidare quasi un miliardo di euro a privati per gli inceneritori. Un blitz che impediremo”, assicurano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle componenti della Commissione Ambiente Adriano Varrica, Jose Marano e Cristina Ciminnisi, che aggiungono: “Curioso che proprio oggi l’assessore regionale all’Energia Di Mauro abbia chiarito in Commissione, su nostra sollecitazione, che gli inceneritori verranno costruiti con 800 milioni di soldi pubblici e che chi vincerà la gara si aggiudicherà pure la gestione pluriennale. A questo punto, visto che a quanto pare, i suoi compagni di governo vorrebbero azzoppare anche il codice appalti, ci chiediamo se sarà il Commissario Schifani, su base fiduciaria, ad aggiudicare un business di quasi un miliardo di euro senza uno straccio di gara d’appalto pubblica. Tutto ciò è inaccettabile”. (AGI)