Ricordando le donne, vittime dell’olocausto.


di Patrizia Orofino

Oggi non parleremo di una donna che, per la sua vita o le sue scoperte scientifiche, è entrata a far parte della storia, ma che, sono si, entrate nella memoria per essere state vittime di olocausto al tempo della seconda guerra mondiale durante il nazismo hitleriano. Donne, madri, sorelle, nonne, figlie. Tutte con la medesima sorte, essere tatuate con un numero sul braccio, che, silenziosamente e con stenti hanno affrontato con coraggio la morte. Chi, fucilate, chi nelle camere a gas, chi morì per malattie o stenti, il marchio della stella di Davide cucito nei pigiami a righe come fosse una colpa essere ebrei. L’antisemitismo ancora oggi, per qualche strana alchimia umana, è sempre dietro l’angolo. Le donne di un periodo storico, terribile che, vogliamo ricordare oggi, per non dimenticarle mai.