Renzi: noi minacciati di morte per il ddl Zan


AGI – “Da quando abbiamo proposto di trovare una soluzione” all’impasse sul ddl Zan “io ricevo email con minacce di morte. Quelli che dovrebbero sostenere una legge contro l’odio, mandano messaggi d’odio che stiamo raccogliendo con certosina pazienza”. E’ quanto sostiene Matteo Renzi . “Ivan Scalfarotto è stato attaccato da una dirigente del Pd di Civitavecchia, con l’espressione ‘frocione di m’ – denuncia il leader di Iv -. Lisa Noja ha sottolineato come Marco Travaglio ‘per parlare dei crimini d’odio, faccia sfotto’ su chi ha problemi di salute mentale. Dovrebbe imparare che la lotta alle discriminazioni parte dal linguaggio e dal rispetto delle persone che subiscono ogni giorno lo stigma della diversità. E’ che proprio non ci arriva’. Lucia Annibali riceve email con scritto ‘Sei una bastarda al pari del tuo carnefice’ – aggiunge – Questi sono quelli che vogliono approvare una legge contro l’odio. Vi rendete conto?”

Pronta la reoplica di Enrico Letta, che, su Twitter, esprime la sua “piena solidarietà a Ivan Scalfarotto”. “La persona che ti ha insultato in quel modo odioso non farà più parte della comunità del Pd, che è comunità basata su rispetto e tolleranza”, annuncia il segretario dem.

Torna sul tema anche il segretario leghista Matteo Salvini, che sta facendo da giorni asse con Renzi per impedire che il testo – votato da Iv in prima lettura alla Camera – sia approvato così com’è in Senato. “Andare allo scontro in Aula significa non approvare nulla, al di là del voto segreto o palese”, ribadisce Salvini. “Letta tira in ballo l’Ungheria? Ma cosa c’entra l’Ungheria? Stiamo parlando di Italia, perchè Letta scappa? Perché ha paura del confronto, perché ha paura del Papa e delle associazioni gay, lesbiche e femministe che chiedono un dialogo, una mediazione e una soluzione intelligente? Se Letta tira dritto vuole affossare le legge, e se ne prenderà la responsabilità”, aggiunge. Il ddl Zan, lamenta, “è una legge che mette a rischio la maggioranza e il governo. Se la campagna referendaria sulla giustizia può mettere in difficoltà il governo? E’ esattamente il contrario, chi insiste senza voler ascoltare nessuno sul ddl Zan mette a rischio il governo, chi insiste sulla tassa patrimoniale mette a rischio il governo, chi insiste sullo ius soli mette a rischio il governo. Chi raccoglie le firme per riformare la giustizia, aiutando Draghi e Cartabia, rafforza il governo, perché i temi dei referendum non sono oggetto della riforma in discussione in Parlamento”.

“Siamo sotto attacco da parte degli influencer, come Chiara Ferragni”, torna a lamentare dal cato suo Renzi, tirando in ballo l’imprenditrice che sui social aveva detto di essere schifata dalla politica per l’ostruzionismo al ddl Zan. 

“Voglio lasciare un messaggino a Renzi o all’ego di Renzi”, gli risponde il marito di Ferragni, il cantante Fedez. “Visto che si vuole fregiare di essere il paladino dei diritti, facendo votare al suo partito il ddl Zan, dopo aver fatto questo elogio dell’Arabia Saudita, che non è proprio un esempio sui diritti, diciamo che potrebbe riscattarsi”.  Fedez partecipa a diretta Instagram assieme al primo firmatario del ddl, il deputato del Pd, Alessandro Zan, Marco Cappato e Pippo Civati. “La Lega è quella che ha sottoscritto con Orban una Carta dei Valori orribile. Ma dico di più, ha presentato una proposta di mediazione che toglie l’identità di genere, che peraltro esiste già nel nostro ordinamento. La Lega vuole toglierla perché vuole discriminare un gruppo sociale che è già discriminato, le persone trans e transgender. Come posso avallare una mediazione che toglie umanità alla legge?”, attacca Zan.

Source: agi