"Regolarizziamo 660 mila migranti", scontro sulla proposta Bellanova 


“Senza furori ideologici o ipocrisie sia lo Stato a farsi carico della vita dei 600 mila irregolari, spesso sfruttati in modo inumano, che già lavorano in Italia alla mercé di quella criminalità che chiamiamo caporalato e che per me significa mafia”. Teresa Bellanova interviene nell’Aula del Senato per una informativa sul Coronavirus e pronuncia parole che dividono i partiti. L’appello del ministro dell’Agricoltura a regolarizzare gli immigrati trova l’appoggio del Partito democratico, ma dalla Lega, FdI e da Forza Italia arriva un no senza appello.

“Siamo consapevoli che ci sia bisogno di manodopera, ma approvando i voucher, da noi proposti, la risposta a questa esigenza sarebbe stata già data”, replica il senatore della Lega Gianpaolo Vallardi, presidente della commissione Agricoltura di Palazzo Madama. “Per raccogliere pomodori e piante in campo basterebbero finanziamenti per l’acquisto di macchine agricole, non previsti”, aggiunge l’esponente della Lega, mentre il suo collega di partito Giorgio Maria Bergesio, rilancia: “Per il ministro Bellanova vale la regola: prima i clandestini. Per noi invece vengono prima gli italiani”.

Dice no, a quella che definisce “una bella sanatoria per i migranti”, anche Licia Ronzulli, vice presidente del gruppo di Forza Italia. “L’Italia non ha forse abbastanza disoccupati da far lavorare nelle aziende agricole? Non potrebbero farlo loro con i voucher che il governo ancora si ostina a non reintrodurre nonostante la fase emergenziale che attraversiamo?”, chiede al ministro. Patrizio La Pietra sintetizza la linea di Fratelli d’Italia: “Siamo a favore di voucher e di accordi internazionali che prevedano flussi di manodopera specializzata stagionale. Ma non condivideremo mai una sanatoria per chi è in Italia in maniera illegale”.

Il Pd, con Mino Taricco capogruppo dem in commissione Agricoltura, vede invece con favore la proposta della titolare del dicastero dell’Agricoltura. “Bene – afferma – i provvedimenti annunciati per dare risposta al bisogno di mano d’opera per le prossime campagne di raccolta nei vari settori orticolo, frutticolo e vitivinicolo e del settore turistico ricettivo, sia la piattaforma per mettere in connessione domanda e offerta, il decreto flussi, le norme per mettere in regola gli irregolari che lavoreranno in agricoltura, e per ridurre e sgravare sul piano contributivo e fiscale coloro che sono già percettori di sussidi o redditi, ma su tutto – avverte – questo tema centrale sarà la questione dei tempi”.

Anche Emma Bonino si dice convinta “che oggi più che mai serva un provvedimento straordinario di regolarizzazione per far lavorare chi è già in Italia, e non solo nel settore agricolo, ma anche negli altri settori, a cominciare dai servizi di cura per le persone anziane o nelle nostre case”. La leader di Più Europa vede poi nell’assunzione di nuovi lavoratori il vantaggio di “nuove entrate fiscali e contributive, preziosissime in questo momento”. Matteo Renzi, dai banchi di Italia viva, si rivolge infine agli avversari e sottolinea: “Non ci sono dubbi siano centinaia di migliaia di persone che lavoravano nei nostri campi e a cui o risponde lo Stato o risponde la criminalità organizzata. Non sto dicendo quale sia la mia posizione, sto dicendo che questo problema esiste”, aggiunge. 

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Fonte: politica agi