“Dopo un anno di immobilismo, il governo si decide finalmente a ripartire le risorse del Reddito di Libertà, un sostegno fondamentale per le donne vittime di violenza. Un ritardo gravissimo, che ha lasciato senza aiuti migliaia di donne che avevano presentato domanda, ben 3.000 richieste rimaste inevase. Questo mentre la ministra Roccella, invece di intervenire con tempestività, ha di fatto bloccato i fondi già disponibili”. Lo dichiarano in una nota i Parlamentari del Partito Democratico della Commissione Femminicidio Ferrari, Ghio, Forattini, D’Elia, Valente e Sensi, sottolineando come “l’incremento del Reddito di Libertà da 400 a 500 euro sia stato possibile in particolare grazie ai 40 milioni di euro stanziati dalle opposizioni nel 2023 e che Roccella mette in campo solo oggi”. “Ancora una volta, il governo arriva tardi e solo dopo le nostre continue denunce. È inaccettabile che strumenti così essenziali per il contrasto alla violenza di genere vengano ignorati e bloccati per mesi, lasciando le donne senza misure di sostegno economico per sé e i propri figli. La lotta alla violenza non può essere relegata a interventi tardivi e insufficienti: servono risorse certe, distribuite con regolarità e senza ostacoli burocratici”. I parlamentari del Pd annunciano che continueranno a vigilare affinché i fondi vengano erogati con continuità e chiedono al governo un cambio di passo per garantire alle donne vittime di violenza un reale sostegno nel loro percorso di autonomia e sicurezza”. (AGI)
Reddito libertà: Pd, gravi ritardi in ripartizione risorse
