Recovery fund, la linea del premier: "Negoziato in salita, ma non cedo su nulla"


“Io non voglio cedere su nulla”. È perentorio il premier Conte nel colloquio con il Corriere della Sera seduto a bordo dell’aereo che lo riporta in Italia da Berlino dopo l’incontro e la cena con Angela Merkel. E non si dà pace su fatto che la trattativa sul Recovery fund si riduca solo auna discussione “su qualche miliardo in più o in meno” perché a suo avviso ben altra è la scommessa: “Se l’Europa non si riprende subito e non recupera competitività, resterà schiacciata sul piano globale” dice con preoccupazione.

Poi Conte ammette: “Il negoziato è molto difficile, ci sono molte resistenze”, anche perché la Cancelliera gli ha fatto intendere che a qualcosa l”Italia dovrà rinunciare, ma lui è netto: “Usciamo dalla logica di una negoziazione a 27 – dice – sennò finiremo con un compromesso al ribasso, sia sul Recovery Fund che sul bilancio pluriennale europeo. I due tavoli non si possono separare. Se ci riduciamo a cercare un accordo tra tutti i Paesi finisce che dovremo gettare a mare quel che ne viene fuori”. 

Il rischio, altrimenti? “Fare una figuraccia davanti al mondo”. E invita la Germania a lanciare il cuore oltre l’ostacolo, perché chi in questo momento “ha maggiore visione in questo momento storico deve portare tutti ad avere lungimiranza” dice il premier sul volo per Roma, convinto che “è assurdo considerare 22, o 23 Paesi isolati rispetto ad altri”. E si chiede: “Come fa l’Italia a essere isolata se la storia è dalla nostra parte?” Poi Conte conclude: “Noi non vogliamo cedere su nulla, ma alla fine qualche limatura tecnica si farà”.

 

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Fonte: politica agi