RE… PER UN ISTANTE


Filippo Mountbatten, Duca d’Edimburgo e Principe consorte della Regina Elisabetta II da ben 73 anni, se n’è andato in silenzio, nella maniera discreta che ha caratterizzato tutta la sua vita accanto alla Regina, che solo lui poteva permettersi di trattare da essere umano e non da sovrana

di Anna La Mattina

Durante la settimana trascorsa dalla sua morte, Filippo Duca di Edimburgo ha rubato la scena, lasciando che si raccontasse di lui ciò che ancora non sapevamo, facendo emergere una figura particolarmente incline al servizio incondizionato di Sua Maestà, Elisabetta II, sua moglie e madre dei suoi quattro figli; ma anche figura controversa, la quale per accettare ciò che non avrebbe mai voluto fare o dire, si ritagliava del tempo per l’esercizio delle sue passioni e dei suoi hobbies: il polo, il volo e la Royal Navy. Era anche un bell’uomo e si narra non disdegnasse la bellezza muliebre.
Come si può raccontare il 17 aprile 2021, giornata memorabile per la Monarchia Imperiale Britannica, senza lasciarsi toccare dall’emozione, anche per chi con la monarchia non ha niente a che fare?
L’emozione è un sentimento umano, che tocca chi è capace di andare al di là delle apparenze e dei formalismi, per guardare dentro l’uomo: mai come nel giorno della morte, si tocca con mano la fragilità delle creature… anche quando si tratta di reali.
Filippo Mountbatten, Duca d’Edimburgo e Principe consorte della Regina Elisabetta II, da ben 73 anni, se n’è andato nel giorno del sedicesimo anniversario di seconde nozze, del suo primogenito Carlo d’Inghilterra, così… in silenzio, nella maniera discreta che ha caratterizzato tutta la sua vita accanto alla Regina, che solo lui poteva permettersi di trattare da essere umano e non da sovrana. “Chiudi il becco Lilibeth”, come ebbe a dire a sua moglie, forse più di una volta, come un normalissimo marito. Nemmeno ai figli era permesso trattare lei da madre, ma da sovrana.
Elisabetta, nel suo dolore composto, emotivamente sotto controllo, ai limiti della freddezza, ebbe a dire di lui “è stato la mia forza”, «abbiamo con lui un debito più grande di quanto abbia mai rivendicato o di quanto mai sapremo». Che significato hanno queste parole! Filippo è stato non solo la forza di sua moglie nel privato, ma si può estrapolare, senza tema di errore, che egli sia stato, pertanto, la forza di quella Monarchia tanto forte e stabile, ma anche tanto discussa e tormentata da scandali familiari.
Nei lunghi decenni di vita pubblica, Filippo accanto alla sua regale consorte, non ha mai spiccato per particolari prese di posizione o interventi, se non strettamente richiesti dal suo ruolo: rimaneva sempre un passo indietro rispetto alla moglie, la Regina. A pensarci bene, non deve essere tanto facile, per un uomo nato e vissuto per un secolo, a cavallo tra due millenni.
Egli se n’è andato senza clamore, due mesi prima di compiere 100 anni, con Elisabetta al suo fianco e con le ultime parole testamento, consegnate a Carlo, il figlio maggiore, quel figlio che da ragazzo, forse, lo aveva deluso, ma che oggi viene investito della responsabilità del “capo famiglia”: “Sostieni la Regina, d’ora in poi”… quasi a chiedergli di prolungare quello che era stato il suo ruolo fondamentale, accanto alla sua donna, aiutandola a reggere il peso di una Nazione e di un mondo che cambia velocemente.
Filippo Battenberg (nome successivamente inglesizzato in Mountbatten, per esigenze politiche, legate all’imbarazzo inglese per il passato della Germania nazista), Principe di Grecia e Danimarca, nato a Corfù (Grecia), il 10 giugno 1921, dall’unione di due esponenti del Casato di Grecia e di Danimarca, da parte paterna e dal Casato germanico dei Coburgo Gotha, da parte materna; la madre, Alice di Battenberg, dopo essere fuggita dalla Grecia, con il marito ed il piccolo Filippo, nascosto dentro una cassa di arance, per mettersi in salvo, dal terribile regime greco, instauratasi dopo la guerra turco-greca del 1922, approdano prima in Francia, dove vivranno per alcuni anni e, successivamente, Filippo viene inviato in Scozia per studiare in collegio. È il tempo in cui la madre si ammala di schizofrenia. Filippo cresce da solo, si diploma all’accademia navale e si arruola nella Royal Navy, costruendosi una dignitosa carriera militare. Nel 1939, conosce sua cugina di terzo grado, la giovanissima Principessa Elisabetta, figlia del Re d’Inghilterra Giorgio VI ed erede al trono. Fu amore a prima vista, amore vero, che sfocerà nel fidanzamento e nelle successive nozze, nell’anno 1947, a guerra finita.
Filippo non aveva un grande posizione economica.. anzi, possedeva pochissimo, neanche un conto in banca. Tuttavia seppe dare il meglio di sé per servire la Regina e, in tal modo, anche il Paese, divenendo un perfetto inglese.
Durante la seconda guerra mondiale, il Principe Filippo, capitano e comandante della flotta inglese, prese parte, nel Mediterraneo, alle operazioni di sbarco degli Alleati in Sicilia, iniziate nel 1942 e si distinse brillantemente, in altre operazioni militari, nei mari di tutto il mondo
Fu un padre amorevole, ma severo, non sempre empatico, specie con Carlo; rinunciò alla propria carriera militare e ai propri titoli di appartenenza reale, per sposare Elisabetta, per la quale rinunciò anche a dare il proprio cognome ai figli: non Mountbatten, ma Windsor… non senza dolore e mortificazione.
Filippo era amato dai sudditi di sua Maestà, per la sua spontaneità e per le proverbiali gaffes; con la stampa non sempre correva buon sangue. L’umorismo british del Duca di Edimburgo faceva sorridere anche la Regina e rendeva più facile il compito della Monarchia: quando andava in visita nei territori dell’impero britannico o in giro per l’Europa, il suo comportamento non passava inosservato, ma era amato anche per questo: suscitava una certa simpatia.
Oggi, ai suoi funerali, sobri per sua espressa richiesta e per l’emergenza Covid, erano presenti, chiusi nel loro dolore, la Regina Elisabetta, i figli, le nuore e i nipoti e, per la prima volta, anche le due sorelle tedesche del Principe, trenta in tutto. All’esterno del castello dei Windsor e della Cappella di San Giorgio, dove si è svolta la breve cerimonia funebre e dove Filippo riposerà per sempre, la gente è accorsa comunque, per portare l’ultimo saluto all’ultimo grande principe consorte, al “Re di fatto”, perché questo è emerso con chiarezza. Dopo di lui, niente si sa per certo: di sicuro la Monarchia britannica è ad una svolta storica; Elisabetta appare intenzionata a regnare fino all’ultimo dei suoi giorni, come da giuramento, ma senza Filippo, qualcosa (si avverte) cambierà.