Rai: al via progetto “In corto d’opera”, laboratorio linguaggi


Tra i temi anche la famiglia, l’emigrazione. E anche il femminicidio, dove ad esempio in ‘Corpo unico’ di Mia Benedetta e con interprete Vittoria Puccini, si parte dall’agire di un pesce che quando si accoppia si prende tutto – organi interni compresi – della femmina, rendendola cosi’ legata per sempre a se’, come se l’avesse sempre dentro. E qui in un presente/futuro distopico le donne si sono estinte. E’ un mondo di soli uomini cacciatori, in cui anche solo il ricordo del femminicidio da loro commesso viene punito. I tre uomini protagonisti sono rinchiusi in uno spazio chiuso perche’ infettati dal ricordo. E’ la pena del contrappasso e, come ha detto la stessa Puccini, l’uomo si rende davvero conto della follia compiuta.
Per Adriano De Maio, che proprio oggi festeggia il suo primo anno di responsabile della Direzione Cinema e Serie Tv, “e’ dovere del servizio pubblico offrire qualcosa di qualificato su una rete generalista e su una specializzata. Il cortometraggio e’ una forma di arte cinematografica ed e’ la parabola della storia di un attore o di un regista. E abbiamo ad esempio un’attrice come Vittoria, che e’ affermata, che puo’ restituire l’entusiasmo di un percorso a un giovane che le presenta un progetto. L’industria cinematografica e televisiva e’ molto importante nel nostro Paese, e oggi abbiamo la Rai, la tv, che unisce anche attraverso i giovani, le universita’ e si propone con una progettazione cosi’ forte”. E ai giovani ha ricordato che “l’importante e’ fare, bisogna investire su se stessi, fare e avere qualcosa da presentare, poi le stelle si allineano..”, e il servizio pubblico “c’e’, la Rai e’ con i giovani”.
Un laboratorio di linguaggi, temi e anche sguardi, in chiave innovativa e anche sperimentale del panorama cinematografico e audiovisivo. E’ il progetto “In corto d’opera” realizzato dalla Direzione Cinema e Serie Tv della Rai in collaborazione con Rai Cinema e con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Progetto con cui il servizio pubblico vuole dare spazio e visibilita’ all’operato di registi emergenti e anche affermati, di solito visibili solo nei festival del cinema e della tv, proponendo una visione che sia la piu’ articolata possibile della realta’ dei corti italiani. Oggi c’e’ stata la conferenza stampa di presentazione nella sede Rai di viale Mazzini di questo progetto che partira’ sabato 22. I corti saranno in onda in prima visione assoluta su Rai3 il venerdi’ in seconda serata e su Rai 5 il sabato e il giovedi’. La prima messa in onda sara’ “Il barbiere complottista” alle 22,45 su Rai 5, alle 24:00 seguira’ su Rai 3 l’opera prima “Being My Mom”. Mentre su RaiPlay, sempre da sabato 22 giugno, sara’ disponibile l’intera collezione di 39 corti. Il piu’ breve ha la durata di 5 minuti, titolo ‘Ci vuole un fiore’, genere drammatico; il piu’ ‘lungo’ 39 minuti, titolo ‘You story and glory of a masterpiece’, genere docu-film.
Intervenuto anche Nicola Claudio, presidente di Rai Cinema, il quale ha evidenziato che la struttura “fa da anni un lavoro di scouting, selezione, valorizzazione e posizionamento del prodotto” ed ha ricordato che nella storia del cinema il primo corto risale al 1896, realizzato dai fratelli Lumiere, gli inventori del cinema, con le immagini dell’arrivo di un treno nella stazione di La Ciotat e con gli spettatori che impauriti dall’approssimarsi della locomotiva cercavano di scostarsi dal loro posto. Un corto di 50 secondi che ha segnato anch’esso la storia futura del cinema e poi della televisione. Il presidente di Rai Cinema ha anche detto che lo scorso anno la direzione ha finanziato 77 film, di cui 30 opere prime e 15 opere seconde, collaborando con oltre 100 societa’ diverse di produzione. C’e’ quindi “un forte impegno nella ricerca di pubblici differenti e c’e’ attenzione alla produzione breve”. Tra gli interventi anche quello di Steve Della Casa, Conservatore del Centro sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, il quale ha sostenuto che “i cortometraggi rappresentano la palestra di tanti registi”, e ha citato nomi come quelli di Michelangelo Antonioni, Citto Maselli e anche sorprese come quella rappresentata da Umberto Lenzi, “i corti fanno parte della storia del Paese”. Sono intervenute anche le attrici Vittoria Puccini e Annabella Calabrese, e i registi Andrea De Sica, Valerio Ferrara ed Emanuele Vicorito, oltre ai cast artistici e ai tecnici dei cortometraggi in programmazione. Il progetto vede Rai Cinema impegnato, attraverso un accordo gia’ definito, per l’acquisto dei cortometraggi di diploma degli studenti della Scuola Nazionale di Cinema nell’intenzione di aprire uno spazio di visibilita’ e promozione sulle reti e sulle piattaforme Rai a tutti gli allievi del terzo anno. L’iniziativa, a cura di Marta Lauro e Vanessa Strizzi, nasce dal desiderio di dar luce ai lavori di registi emergenti e anche affermati, per creare un appuntamento fisso dedicato al cortometraggio, forma espressiva che rappresenta un laboratorio di linguaggi, sguardi e temi tra i piu’ vivi, sperimentali e innovativi del panorama cinematografico e audiovisivo. E non a caso la proposta editoriale accoglie piu’ generi e argomenti, proprio per offrire una visione quanto piu’ articolata della realta’ dei corti italiani. Infine, nella serata evento di Rai3 dedicata a Marco Bellocchio, dopo il film documentario “Marx puo’ aspettare”, sara’ presentato anche il suo corto del 2021 dal titolo “Se posso permettermi”, con Fausto Russo Alesi e Pier Giorgio Bellocchio. (AGI)