Quell'elemosina della Regione Siciliana che indigna i fotografi professionisti


“Pensare di chiedere a un fotografo le cose che sono state chieste nel vostro bando è una totale mancanza di rispetto per la fotografia e per chi, da sempre, vive di essa”. Lo scrive un fotografo professionista, palermitano, di fama internazionale: Tony Gentile, per decenni ha lavorato per una agenzia di stampa straniera tra le più note al mondo.

Per tutti è l’autore del celebre scatto che ritrae i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che parlano tra loro sorridendo complici, scattata poco prima della strage di Capaci, nel 1992. Destinatario della sua invettiva è la Regione siciliana.

L’assessore al Turismo, Manlio Messina, è l’autore del bando con cui si cercano fotografie, inedite, di paesaggi siciliani, al costo di 30 euro ciascuno (massimo tre), iva esclusa con cessione dei diritti d’autore.

Tony Gentile affida la sua protesta ai social, dopo aver visto girare il bando della discordia: “Credo sia molto importante – prosegue – riconoscere alla fotografia e ai professionisti della fotografia un ruolo importante nel mondo della comunicazione. A giudicare però dal bando che il suo assessorato ha emanato, e che ho visto pubblicizzato sui social in questi giorni, questo rispetto per la fotografia mi sembra inesistente”.

Amarezza e ironia: “Capisco perfettamente che la vostra idea di pagare le fotografie 30 euro ai giorni nostri possa sembrare ‘rivoluzionaria’, considerato che lo stesso ministero dei Beni culturali qualche mese fa aveva emanato un bando analogo in cui addirittura le fotografie venivano acquisite a titolo gratuito salvo poi tornare sui suoi passi dopo una forte protesta da parte di professionisti e associazioni di settore”.

Anche in questo caso per Tony Gentile la questione appare proprio di tipo culturale: “Si percepisce chiaramente che dietro un provvedimento così ben scritto c’è un’assenza di cultura fotografica che spesso determina la convinzione che una fotografia sia soltanto un pezzo di carta e oggi soltanto un file inviato per mail. Quindi, perché pagarli? 30 euro o 30 denari sono già tanto per qualcosa che non esiste”.

Eppure la Sicilia, rivendica Gentile, è nota per avere una famosa scuola siciliana di fotografi che si è impegnata nell’arte fotografica raggiungendo livelli di narrazione che hanno portato la nostra terra in giro per il mondo: Enzo Sellerio, Letizia Battaglia, Giuseppe Leone, Ferdinando Scianna, Nicola Scafidi e ancora prima di Bronzetti, Incorpora, Interguglielmi oppure Luigi Martinez che a Catania aveva uno studio spesso frequentato da letterati come De Roberto, Capuana e Verga: ebbene, ragiona il famoso fotografo, “se veramente attribuissimo alla fotografia e ai suoi operatori questo alto valore culturale non mancheremmo di rispetto nei loro confronti”.

E si chiede se è normale “pretendere da un qualsiasi professionista, l’originalità, la rinuncia totale ad ogni suo legittimo diritto e tutto questo per soli 30 euro. Non è una questione meramente economica: pensare che un’amministrazione pubblica chieda,o imponga, ad un individuo di rinunciare ad ogni suo diritto mi sembra pazzesco. No, mi scusi, questo non è accettabile”.  

Così non ci sono alternative per Tony Gentile: questo bando deve essere ritirato e se proprio si è interessati all’acquisizione con la finalità di arricchire l’archivio fotografico di questa amministrazione con l’obiettivo di diversificare il più possibile ‘temi e località’ come riportato nella premessa dell’avviso pubblico, “si deve procedere con nuovi metodi oppure inviare i vostri impiegati e funzionari sparsi in giro per la Sicilia, sicuramente dotati di smartphone a fotografare quello che vi serve. Perché il professionismo si paga e soprattutto si rispetta“. 

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Fonte: cultura agi