La scultura del giorno che vi propongo oggi è l’Ermafrodito dormiente a grandezza naturale, integrato con lo splendido materasso trapuntato scolpito da Gian Lorenzo Bernini.
La scultura giacente è una copia romana di epoca imperiale da originale greco in bronzo risalente al II secolo dopo Cristo, attribuito a Policleto.
L’opera fu ritrovata nel 1619 all’interno del giardino di Santa Maria della Vittoria a Roma, durante gli scavi effettuati per edificare la nuova chiesa.
Appenala scultura fu liberata dalla terra che la teneva prigioniera, i lavoratori andarono a chiamare Scipione Borghese, amante del bello e grande intenditore d’arte. Il cardinale non volle farsi sfuggire l’occasione di entrare in possesso di quel capolavoro e offrì in cambio il lavoro del suo architetto di fiducia Giovanni Battista Soria che avrebbe contribuito in modo importante alla realizzazione di quella chiesa.
L’Ermafrodito che un tempo apparteneva a Borghese è senza dubbio quello che divenne più ammirato e celebrato. Colto nell’atto di dormire in posizione prona ma con una torsione del corpo che consente di vedere il suo sesso.
Nel 1620 Scipione Borghese commissionò il restauro dell’opera con l’integrazione del materasso scolpito da Gian Lorenzo Bernini.
Mentre l’integrazione del piede mancante è attribuita allo scultore David Larique, il Bernini fu remunerato con 60 scudi per la realizzazione della base dell’opera.
Quel materasso in marmo di Carrara che sembra soffice, cede sotto il peso del corpo dell’Ermafrodito. Schiacciato nei punti di contatto con il corpo del giovane, lo sostiene rendendo l’insieme ancora più affascinante e sensuale.
Chi era Ermafrodito?
Secondo la mitologia greca, Ermafrodito era il figliolo di Afrodite ed Ermo. Il bambino appena nato fu allattato dalle Naiadi nelle grotte sacre del Monte Ida.
A quindici anni, oramai annoiato dal luogo che lo circondava iniziò a vagare per il mondo e raggiunse le rive di un lago in Caria.
Lo notò la ninfa Salmace e si innamorò perdutamente di lui. Tentò invano di sedurlo ma fu respinta. Ermafrodito si buttò nel lago per allontanarsi ma Salmace lo raggiunse e divennero un solo corpo dando vita a una figura androgina metà donna e metà uomo.
La collocazione dell’opera
Oggi questo capolavoro che unisce l’arte antica a quella barocca di Bernini si trova al Museo del Louvre.
Fu acquistata nel 1807 assieme a tanti altri pezzi della collezione di Scipione dal principe Camillo Filippo Ludovico Borghese che si era unito in matrimonio con Paolina Borghese, sorella di Napoleone.
Da quel momento il suo destino oltralpe fu segnato: venne trasferita al Louvre dove tutt’oggi è esposta. Di fatto non fu un opera trafugata da Napoleone ma acquistata in modo regolare sebbene assai discutibile.
Fonte: https://michelangelobuonarrotietornato.com/