AGI – In Inghilterra è scattata la quarantena obbligatoria, di dieci giorni in hotel ad hoc e a spese proprie, per tutti i cittadini britannici e irlandesi e i residenti nel Regno Unito che arrivano da uno dei 33 Paesi classificati ad alto rischio; nella ‘blacklist’ anche un Paese europeo, il Portogallo.
Per chi arriva da altre nazioni resta l’obbligo di quarantena a casa, con un tampone, il secondo e l’ottavo giorno dall’arrivo.
I 33 Paesi inseriti nella cosiddetta ‘lista rossa’, comprendono anche Stati del Sud America e dell’Africa meridionale e la misura mira a fermare la diffusione delle temute varianti del virus, come quella sudafricana e quella brasiliana.
Il costo della quarantena – che comprende l’alloggio, il trasporto e il test, è di 1.750 sterline (1.994 euro) e l’hotel va prenotato per tempo. Durante la quarantena le persone non potranno lasciare le loro stanze e ci saranno controlli per garantire il rispetto della misure. Il governo non ha ancora stabilito quanto tempo resterà in vigore la misura.
Dubbi sull’efficacia
All’arrivo in Inghilterra, i viaggiatori saranno accompagnati dal personale assegnato negli hotel ad hoc. A partire da oggi a tutti i viaggiatori in ingresso saranno richiesti due test: il primo nel secondo dei dieci giorni di quarantena e il secondo all’ottavo giorno. Anche le persone che si trovano in quarantena negli hotel dovranno sottoporsi a questi due test. In Scozia, invece, la regola della quarantena in hotel si applicherà per tutti gli arrivi dall’estero e non solo dai 33 Paesi della ‘lista rossa’.
Da più parti è stato sollevato il timore che non si riesca ad evitare, negli aeroporti, che i passeggeri dai Paesi a rischio si mescolino prima ancora di essere smistati negli hotel-quarantena. Downing Street ha assicurato che si sta lavorando con le compagnie aeree per garantire voli sicuri (con test negativo obbligatorio all’imbarco) e che porti e aeroporti nel Paese metteranno in atto protocolli speciali.
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Fonte: estero agi