AGI – L’età avanzata, l’asma, l’eccesso di peso e l’essere donna: sono questi i fattori che aumentano il rischio di sviluppare il cosiddetto “long Covid”, ovvero una forma di infezione causata dal virus Sars-Cov-2 che dura per molto tempo. A scoprirlo è stato una ricerca condotta dal King’s College London (Regno Unito), secondo la quale una persona contagiata su 20 sta male per almeno 8 settimane.
L’obiettivo della ricerca è quello di identificare un marcatore precoce che consenta di selezionare i pazienti che hanno bisogno di cure extra o che potrebbero beneficiare di un trattamento precoce. I risultati provengono da un’analisi delle persone che hanno inserito i propri sintomi e i risultati dei test nell’app Covid Symptom Study.
Gli scienziati hanno setacciato così i dati alla ricerca di modelli in grado di prevedere chi avrebbe contratto una malattia di lunga durata. I risultati, riportati dalla BBC News, mostrano che “long Covid” puo’ colpire chiunque, ma ci sono alcuni fattori che aumentano il rischio. “Avere piu’ di cinque sintomi diversi nella prima settimana e’ uno dei principali fattori di rischio”, spiega Claire Steves, del Kings College di London.
Quindi, coloro che hanno tosse, stanchezza, mal di testa e diarrea e hanno perso il senso dell’olfatto – che sono tutti potenziali sintomi – sarebbero più a rischio rispetto a chi ha solo la tosse.
Inoltre, il rischio aumenta anche con l’età, in particolare oltre i 50 anni, cosi’ come l’essere donna. “Abbiamo visto dai primi dati che gli uomini erano molto piu’ a rischio di sviluppare malattie molto gravi e purtroppo di morire per Covid, ma sembra che le donne siano maggiormente a rischio di ‘long Covid'”.
Nessuna condizione medica precedente risulta collegata a “long Covid”, ad eccezione di asma e di altre malattie polmonari. I sintomi precisi di “long Covid” variano da un paziente all’altro, ma la stanchezza è comune.
Lo studio stima che una persona su sette è ammalata da almeno quattro settimane; una persona su 20 è ammalata da almeno otto settimane; e che una persona su 45 e’ ammalata da almeno 12 settimane. I ricercatori, inoltre, hanno creato un algoritmo per individuare, dall’inizio di un’infezione da coronavirus, chi è a rischio di “long Covid”. Non è perfetto, ma identifica correttamente il 69% delle persone che sviluppano “long Covid”.
Vedi: Quali sono i fattori di rischio per un'infezione duratura al Covid
Fonte: cronaca agi