Il 4 maggio 2022, il lander InSight della NASA registrò un terremoto da record sul Marte. Si pensò all’impatto di un meteorite: ma ora sappiamo da che cosa fu causato.
Poco prima di “morire” sulla superficie di Marte nel dicembre 2022 – perché la polvere aveva completamente ricoperto i pannelli solari impendo la produzione di energia elettrica – il lander InSight della NASA registrava il terremoto più intenso mai rilevato sul Pianeta Rosso da quando era sceso su di esso proprio con l’intento di studiare i sismi. Era il 4 maggio 2022. Il sismogramma, una volta interpretato a Terra, diceva che il terremoto aveva avuto una magnitudo di 4.7 e che le vibrazioni della crosta e del mantello si erano propagate per circa sei ore.
INSIGHT SU MARTE. Immediatamente ci si chiese quale fosse la causa di ciò e due furono le ipotesi avanzate: l’impatto di un meteorite oppure il movimento di qualche faglia (una frattura della crosta marziana) che si era mossa. Nel corso della sua missione InSight aveva già registrato vari sismi causati da meteoriti (certamente almeno otto, due dei quali avevano prodotto crateri da 150 metri di diametro) in quanto, a causa dell’atmosfera molto rarefatta di Marte, arrivano sulla superficie in maggiori quantità rispetto alla Terra (il nostro pianeta, invece, possiede un’atmosfera piuttosto densa all’interno della quale meteoriti anche di una decina di metri di diametro o più, bruciano totalmente).
NON ERA UN METEORITE. Ora, un gruppo di scienziati guidati dall’Università di Oxford ha messo un punto fermo sul fenomeno. Lo studio, che ha utilizzato anche dati di altre missioni marziane, ha escluso che la causa del terremoto fosse l’impatto di un meteorite. Il fenomeno dunque, non può essere stato causato se non che da fenomeni interni a Marte. Ma a questo punto si apriva un altro interrogativo. Poiché sembrerebbe certo che il Pianeta Rosso non possiede una tettonica attiva, ossia non c’è movimento di zolle come sulla Terra, cosa ha causato un sisma di tali proporzioni?
NUOVE INDAGINI MARZIANE. La risposta certa non è ancora arrivata, ma si suppone che l’evento sia stato causato dal movimento di una frattura avvenuta nella parte media della crosta marziana, ad una profondità compresa tra i 18 e i 28 chilometri. Spiega Benjamin Fernando del Dipartimento di Fisica dell’Università di Oxford che ha pubblicato la ricerca: «Siamo abbastanza certi che Marte, oggi, non abbia alcuna tettonica a placche attiva, quindi questo evento è stato probabilmente causato dal rilascio di stress all’interno della crosta. Questi stress sono conseguenza di miliardi di anni di evoluzione del pianeta, legati anche al raffreddamento e al possibile restringimento di parti diverse e a ritmi differenti.
Ancora non è chiaro appieno il motivo per cui alcune aree di Marte sembrano sottoposte a maggiori stress rispetto ad altre. Ma risultati come questi ci aiutano a indagare ulteriormente».
NON C’È UN NUOVO CRATERE. Per realizzare questa ricerca è stato realizzato uno studio della superficie di Marte senza precedenti: tutte le agenzie spaziali che possiedono una sonda in orbita marziana hanno fatto un confronto tra la superficie del pianeta prima e dopo l’evento che causò il sisma, che è stato chiamato S1222a. Ed è così che ESA, NASA, agenzia spaziale indiana e agenzia spaziale degli Emirati Arabi hanno concluso che l’evento non era stato causato da un meteorite perché non si è trovato alcun nuovo cratere.
FONTE: https://www.focus.it/