AGI – Per il secondo giorno consecutivo, la Russia ha nuovamente lanciato missili ipersonici Kinzhal dallo spazio aereo della Crimea: i missili – che sono in grado di colpire a 2.000-1500 chilometri di distanza a una velocità superiore 10 volte quella del suono – hanno colpito e distrutto un deposito di carburante e lubrificanti nel Sud dell’Ucraina.
Ma i russi hanno anche sparato dei missili da crociera Kalibr dalla loro flotta nel Mar Caspio.
I missili russi
Prosegue dunque, nella venticinquesima giornata di quella che Mosca chiama “operazione militare speciale”, l’offensiva della Russia in Ucraina, che sembra puntare sui missili visto che l’offensiva di terra appare in stallo. Il ministero della Difesa ha comunicato di aver colpito con missili una base di soldati ucraini e mercenari stranieri che si trova nella regione di Zhytomyr, 160 chilometri a ovest della capitale Kiev, uccidendo un centinaio di militari; che i missili hanno distrutto una grande base di carburante e lubrificanti a Mykolaiv; e, ancora, che il fuoco dell’artiglieria ha colpito sei sistemi mobili ucraini per la “guerra elettronica”, Bukovel. Secondo Mosca, la notte scorsa, l’aviazione strategica e militare russa ha colpito 62 obiettivi militari in Ucraina.
Donne stuprate e uccise
Secondo le informazioni diffuse dal consiglio comunale di Mariupol, un bombardamento ha distrutto la scuola d’arte della città portuale sul Mar d’Azov dove si rifugiavano 400 persone. Kiev ha anche confermato che lo stabilimento siderurgico e metallurgico Azovstal di Mariupol, uno dei più grandi d’Europa, è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti dei giorni scorsi; e denunciato che nell’ultima settimana i russi hanno deportato alcune migliaia di ucraini oltreconfine, sostenendo che costoro potrebbero essere costretti ai lavori forzati nell’aree depresse russe.
Secondo le autorità ucraine, i russi compiono anche “violenze orribili” sulle donne (“Donne sono state violentate per ore e uccise”, ha denunciato la vicepremier, Olga Stefanishyna) e che l’11 marzo, le truppe russe hanno aperto il fuoco su una casa per anziani a Kreminna, nella regione ucraina di Luhansk, uccidendo 56 anziani.
E in attesa che il presidente Volodymyr Zelensky si sieda a una tavolo con quello russo, Vladimir Putin, come chiesto da Kiev, la leadership ucraina cerca di rincuorare la popolazione stremata: “sono sei i generali russi uccisi in Ucraina, oltre a decine di colonnelli e alti ufficiali”.
La leadership ucraina, secondo cui c’è ancora la minaccia di un’invasione bielorussa, cerca di spronare in tutti i modi i suoi: sostiene che nell’élite politica e imprenditoriale russa si sta facendo largo l’idea di assassinare il presidente Vladimir Putin. Secondo Kiev, inoltre, sono ormai quasi 15 mila i soldati russi uccisi nell’invasione e il nemico ha perso un’enorme quantità di equipaggiamento militare. Il Parlamento non nasconde inoltre che 115 bambini ucraini sono stati uccisi dall’inizio dell’invasione russa.
La Nato aumenta sostegno militare
La Nato, assicura il segretario generale Jens Stoltenberg, sta intensificando l’assistenza militare, umanitaria e finanziaria all’Ucraina. Sono arrivate intanto in Slovacchia le prime unita’ militari che schierano il sistema di difesa anti-missile Patriot, e il dispiegamento continuerà nei prossimi giorni.
Per l’Onu, 10 milioni costretti a lasciare le loro case
Intanto l’Onu continua a dare aggiornamenti sui numeri delle persone che sono state costrette a lasciare le proprie case, che hanno varcato le frontiere o sono sfollate in altre zone del Paese: sono arrivate almeno a dieci milioni, secondo l’Alto commissariato Onu per i rifugiati. Quanto ai civili uccisi, per l’Onu sono almeno 902
Source: agi