Proteste e polemiche a Pistoia per la visita di Bolsonaro


AGI – Proteste e polemiche per Jair Bolsonaro in visita in Toscana, all’indomani delle critiche per la cittadinanza onoraria attribuita dal sindaco di Anguillara veneta, vicino alla Lega.

Il presidente brasiliano arriva in mattinata a Pistoia per partecipare alla commemorazione dei connazionali caduti durante la Seconda guerra mondiale. Ad attenderlo al Monumento votivo alle porte della cittadina toscana c’è Matteo Salvini e la sottosegretario leghista alla Difesa Stefania Pucciarelli.

Mancano il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco di FdI, Alessandro Tomasi, mentre a celebrare la cerimonia il vescovo, monsignor Fausto Tardelli, ha mandato il parroco della vicina chiesa.

In centro a Pistoia, nel frattempo, circa 200 persone manifestano contro la sua visita. In piazza varie sigle della sinistra, da Prc a Sinistra italiana, l’Arci e M5s.

Nel pomeriggio alle 15 la ‘contro’ commemorazione al monumento alla quale hanno aderito, tra gli altri, Pd, Anpi, Arci, Cgil, Libera, Pax Christi, e altre sigle dell’associazionismo di sinistra, comprese sigle Lgbt.

“C’è chi riesce a fare polemica sui caduti in guerra“, lamenta Salvini. “Bolsonaro è il presidente eletto di una Repubblica amica, venuto qui oggi a ricordare migliaia di soldati che hanno combattuto per liberare l’Italia dalla dittatura nazifascista. E’ surreale che venga contestato. Le polemiche sono incredibili”.

“E’ una polemica imbarazzante, nei confronti di una persona e che è stata ricevuta da Mattarella e Draghi. La polemica politica dovrebbe lasciare in pace i cimiteri. Onorare i caduti dovrebbe essere al di fuori della polemica politica”, insiste il segretario leghista. 

“Se avessimo dovuto aspettare le decisioni dei presidenti di sinistra, alcuni terroristi italiani sarebbero ancora liberi in Brasile, in spiaggia a prendere il sole. Per questo devo ringraziare Bolsonaro”, aggiunge poi con riferimento al ruolo del presidente brasiliano nell’estradizione dell’ex terrorista Cesare Battisti, condannati all’ergastolo in Italia per quattro omicidi durante gli anni di piombo.

L’intervento del presidente brasiliano, durante la cerimonia, si concentra sul ricordo dei caduti e sull’amicizia con il popolo italiano.

“E’ un onore per me me essere qui per la prima volta, in questo sacrario, per onorare tutte le persone che hanno lottato per la libertà”, afferma. “Questa è anche la terra dei miei antenati. Oggi un terzo della popolazione brasiliana ha origini italiane. Nel 1943, il dovere li ha chiamati: erano circa 25 mila soldati brasiliani a venire qui in Italia”, ricorda.

“La popolazione dell’Emilia-Romagna e della Toscana ci fa onore a non dimenticare. Nonostante l’oceano Atlantico ci separi, noi siamo fratelli. Di quei giovani che si sono recati qui, pochi sono ancora vivi purtroppo ma per noi sono la fiamma della libertà. A tutti voi italiani voglio dire che sono orgoglioso e soddisfatto di essere qui e avervi al mio fianco, ieri e oggi è sempre il Brasile e l’Italia saranno per sempre uniti”, conclude.

Al termine della cerimonia, Bolsonaro si ferma per un breve colloquio con Salvini.

I due leader hanno modo di condividere lo sdegno per la protesta di una “sinistra che sa solo insultare e attaccare – viene riferito dai leghisti – anche quando si vanno a commemorare le vittime del nazifascismo”.

All’uscita dal cimitero, il capo di Stato brasiliano poi sfida il rigido protocollo di sicurezza e fa una breve passeggiata per salutare la piccola folla di simpatizzanti che lo hanno atteso tutta la mattinata. Prima di partire, alle 15, dall’aeroporto militare di Pisa, una passeggiata di circa mezz’ora in piazza dei Miracoli.

Ma le polemiche per il suo programma collaterale in Veneto e in Toscana, a latere del G20, e per il legame che sembra avere coi leghisti non si sopiscono.

“La politica estera e i rapporti internazionali di Salvini e della Lega mostrano una collocazione sempre più estremista, a fianco di formazioni xenofobe e di governi liberticidi”, commenta l’europarlamentare del Partito Democratico Pina Picierno.

“Oggi Salvini si affretta ad accompagnare Bolsonaro per una celebrazione a Pistoia, come se intrattenere stretti rapporti con l’autocrate brasiliano fosse una medaglia al valore. Si tratta di un personaggio che si è più volte espresso a favore della tortura e dell’utilizzo delle armi, che ha manifestato posizioni di disprezzo verso omosessuali e donne e che si è scagliato con attacchi violenti e razzisti contro le minoranze, in particolare gli indios. Senza dimenticare la folle gestione del Covid, che ha provocato una quantità spaventosa di vittime. Salvini sembra quindi ansioso di arricchire la sua galleria degli orrori dopo aver raccolto entusiasta i complimenti di Marine Le Pen ed essersi vantato di aver sviluppato una solida alleanza con Orban”, sottolinea.

“La collocazione internazionale di Salvini e della Lega sembra evidente, a fianco delle destre più retrive ed estremiste. La Lega chiarisca, perché tutti questi elementi non sono compatibili con una forza politica che dovrebbe mostrare responsabilità di Governo e collocarsi nel campo europeista”.

 “Un conto sono i popoli, un conto i loro governanti – afferma Mario Perantoni (M5s), presidente della commissione Giustizia della Camera -. L’amicizia e la vicinanza con il grande popolo brasiliano non può impedirci di dire che la presenza di un capo di Stato come Bolsonaro in Italia è indigesta e non va applaudita. Le sue azioni aggressive contro i nativi e l’Amazzonia, le sue scellerate politiche liberiste e le sue gravissime responsabilità nella non-gestione della pandemia dubito che gli facciano riscuotere la simpatia degli Italiani come pretende Salvini”.

“Stiamo parlando della visita di un capo di Stato, piaccia o non piaccia. Ha tutte le connotazioni di un tour privato, che ha voluto fare in jeans e maglioncino. Non ha fatto alcuna richiesta di rappresentanza o di incontri istituzionali, credo abbia deciso in autonomia di andare a vedere il paese dei propri natali”, difende Bolsonaro il presidente del Veneto, il leghista Luca Zaia.

Per Zaia “se ha dei problemi nel suo Paese, non spetta a noi celebrargli un processo. Nel rispetto delle idee di tutti, di chi condivide o meno quello che fa, di mezzo c’è la legge a decidere, noi non abbiamo titoli per fare gli avvocati. Di certo non ammetto spettacoli poco edificanti come quelli visti ieri a Padova”.

“I grillini la smettano di dare lezioncine e imparino la coerenza, sappiamo che preferirebbero accogliere esponenti di regimi come quelli di Cina o Venezuela e che Conte vorrebbe il dialogo con i talebani”, respingono le critiche al mittente i senatori della Lega componenti della commissione Esteri Toni Iwobi, Stefano Lucidi e Manuel Vescovi.

“Le dichiarazioni di certi esponenti del Movimento 5 stelle sulla visita del Presidente della Repubblica brasiliana Bolsonaro sono irrispettose verso le Istituzioni di un Paese amico e di un Capo di Stato, peraltro ricevuto anche dal presidente Mattarella e da Draghi. Parole pesanti che sviliscono le motivazioni di questo giorno, ovvero la commemorazione dei caduti brasiliani durante la Seconda Guerra Mondiale per liberare l’Italia dall’occupazione nazifascista”.
 

Source: agi