Prodotti low-cost e cucina casalinga. Gli italiani cambiano le abitudini alimentari


Secondo un’indagine condotta da Too Good To Go con la fine delle ferie 9 persone su 10 hanno modificato le proprie abitudini per far fronte al rincaro prezzi e al minor potere d’acquisto

AGI – Cucina casalinga e prodotti low cost. Ma anche quantità ridotte, attenzione alla data di scadenza e al risparmio. “Pragmaticità” è la parola chiave per definire il comportamento degli italiani rispetto alle abitudini alimentari. È quanto emerge dal sondaggio realizzato da Too Good To Go in collaborazione con YouGov.

Con il rientro dalle vacanze e la ripresa dell’attività lavorativa, gli italiani dimostrano una maggiore sensibilità verso la questione climatica, un sentimento di opposizione al consumismo e un’attenzione particolare all’aspetto economico dello spreco. L’attenzione verso uno stile di vita più sostenibile nei confronti dell’ambiente è anche accentuata dall’attuale contesto di inflazione crescente a cui bisogna far fronte e che richiede, quindi, nuove soluzioni.

Carrello della spesa ridotto

Ciò che emerge dalla ricerca è che l’impatto dell’inflazione ha largamente modificato il comportamento degli italiani: il 91% (più di 9 italiani su 10) ha infatti dichiarato di aver modificato le proprie abitudini per far fronte al rincaro prezzi e al minor potere d’acquisto. In particolare, in un’ottica di abitudini anti-spreco, il 43% degli intervistati decide di acquistare alimenti in quantità ridotte per evitare a monte il rischio di spreco alimentare, il 38% pone una maggiore attenzione alla lista della spesa e, infine, il 48% analizza più attentamente la data di scadenza.

Secondo gli intervistati, però, quest’ultimo punto richiede anche una collaborazione da parte dei marchi stessi: l’87% ritiene infatti utile che i supermercati e le aziende alimentari vendano i prodotti vicini alla data di scadenza a un prezzo ridotto, per incentivarne l’acquisto e il consumo.

A tal proposito, Too Good To Go ha lanciato nel 2021 la campagna Etichetta Consapevole a cui hanno già aderito in Italia oltre 40 brand. Il progetto prevede l’etichetta “Spesso Buono Oltre” accompagnata dal pittogramma  “Osserva – Annusa – Assaggia”, che invita i consumatori ad approfondire con i propri sensi lo stato dei prodotti che hanno superato il Termine Minimo di conservazione, sensibilizzando sulla differenza tra data di scadenza e termine minimo di conservazione.

Il ritorno all’home-made

Il buon cibo resta uno dei temi centrali nella vita degli italiani e la conseguenza del rincaro dei prezzi sugli alimenti segni un ritorno alla cucina casalinga, contrapposta alla scelta di mangiare spesso fuori. Infatti, in vista dei mesi più freddi, dopo un’estate all’insegna del relax e della buona cucina, 1 italiano su 2,  ha ricominciato a preparare la “lunch box” della pausa pranzo (la tanto amata “schiscetta”) direttamente la sera prima mentre prepara la cena.

Una scelta dettata da esigenze di natura economica quanto dal desiderio di un approccio in cucina che sia più sostenibile. Un trend che, di conseguenza, si associa anche al minor consumo di pasti fuori: il 76% dichiara, infatti, di preferire pasti casalinghi e di aver ridotto il numero di volte in cui si reca al ristorante o fa uso dei servizi di take away.

Stile di vita più sostenibile per ridurre gli sprechi

Il 49% degli intervistati dichiara che la scelta di adottare nuove pratiche sostenibili è sia di natura economica che ecologica. Lo conferma il sondaggio, che registra come 8 italiani su 10 affermano di essere in cerca di nuove soluzioni sostenibili utili per contrastare lo spreco alimentare. Come può ad esempio essere la app di Too Good To Go, una soluzione apprezzata per l’opportunità che offre, non solo ai consumatori ma anche agli esercizi commerciali, la possibilità di schierarsi in prima linea contro lo spreco offrendo soluzioni sia economiche che, allo stesso tempo, sostenibili.