Primo maggio con fave e pecorino low cost, fino a -20% sul 2023


Una tradizione che quest’anno rispetta anche il portafoglio. Fave e pecorino, must delle scampagnate di questi giorni, meteo permettendo, registrano nei mercati prezzi in calo a doppia cifra rispetto allo scorso anno.
Merito anche delle temperature miti dei giorni scorsi che hanno aumentato la produzione del legume di stagione, il più leggero e digeribile dopo i fagiolini. A fare il punto sul valore dei sapori che annunciano la primavera è un’analisi di Bmti, Borsa merci telematica italiana per l’ANSA. Alla vigilia del ponte del primo maggio, grazie a un’abbondanza della produzione di fave, soprattutto delle lucane e laziali, partite entrambe con anticipo a causa delle temperature alte, presentano quotazioni all’ingrosso più basso di quasi il 20% rispetto al 2023, attestandosi in questa settimana sui 1,45 euro/Kg, contro gli 1,80 euro/kg di 12 mesi fa. Oltre alla convenienza, a far contenti gli italiani ci pensa anche la qualità delle fave disponibili nel mercati “buone, dolci e croccanti al punto giusto”. Tra l’altro consumarle il primo maggio, garantirebbe fortuna e prosperità per tutto l’anno, un pò’ come avviene per le lenticchie il primo gennaio.
Occhio al momento dell’acquisto, dove è bene accertarsi che il baccello sia turgido di colore brillante, senza macchie e screpolature; per verificarne la freschezza, spezzandolo in due, il suono deve essere pari ad uno schiocco. Ovviamente è ben sgusciarle solamente al momento dell’utilizzo per evitare che perdano la loro tenerezza. Per quanto riguarda il pecorino, invece, fa sapere Bmti, la riduzione dei listini è del 13,3% rispetto ad un anno fa, segnando comunque una crescita del +65,8% rispetto al 2020.
Dopo i rialzi del 2021 e del 2022, culminati ad inizio 2023 i prezzi all’ingrosso del Pecorino Romano Dop sono iniziati a scendere a causa di una maggiore produzione (+11,1% tra ottobre 2023 e marzo 2024). Sul fronte delle esportazioni i volumi per il Pecorino e il Fiore Sardo si sono ridotti del 6,2% rispetto al 2022, sebbene sia aumentato il valore di +8%. Durante questi primi mesi del 2024, però, il mercato sembra essersi assestato, con i prezzi attuali che risultano leggermente superiori ai 12 euro/kg (12,18 euro/kg ),rilevati dalla Camera di commercio di Milano.

Fonte: ANSA
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