Prezzi: al top dei rincari l’olio di oliva


Quella del 2024 sarà ricordata come l’estate “pazza” dei prezzi, con i listini al dettaglio che registrano più di una anomalia e diverse sorprese, non sempre negative per i consumatori. Lo afferma Assoutenti, che ha realizzato una indagine basata sui dati definitivi dell’Istat sull’inflazione, per capire quali siano beni e servizi che registrano i maggiori rincari, e quelli invece il cui prezzo scende rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il settore alimentare, l’olio d’oliva risulta il prodotto più rincarato a luglio, con prezzi in aumento in media del 35,4% su base annua, andamento del tutto opposto a quello dell’olio di semi, i cui listini al dettaglio scendono del -12,5%. Ma Assoutenti suggerisce che conviene anche acquistare le arance, visto che i prezzi di tale frutto risultano inferiori del 14,5% sul 2023, i pomodori (-12,8%), altri agrumi (-10,1%), lo zucchero (-9,7%), il riso (-4,9%), le pere (-4,6%), pasta secca e pasta fresca (-4,3%), verdura fresca (-3,3%) e formaggi (-3,2%). Farina, cereali e latte conservato costano il 3% in meno rispetto allo scorso anno. Meglio però ridurre i consumi di insalata, i cui listini risultano in salita del +8,6% sul 2023, bere meno caffè (+6%) e tagliare carne ovina e caprina (+4%). I molluschi freschi rincarano del 3,9%, cacao e cioccolato in polvere del +3,8%, prodotti di gelateria e pasticceria +3,7%, patate +3,3%. Del tutto fuori controllo le tariffe nel comparto aereo: chi ha acquistato biglietti nel mese di luglio, infatti, ha speso in media il 15,6% in meno per i voli internazionali rispetto a luglio 2023, il -15,2% per i voli nazionali, -13,5% i voli europei, confermando le ultime analisi sul settore che “hanno evidenziato come oggi chi acquista un biglietto aereo poco prima della partenza risparmia sensibilmente rispetto a chi lo compra con largo anticipo – sottolinea Assoutenti – Situazione del tutto inversa per i pacchetti vacanza, che rincarano addirittura del +29,9% su anno”. Nel settore dell’hi tech ed elettronica, invece, gli apparecchi per la telefonia mobile calano del -16,2%, pc portatili, palmari e tablet del -14%, gli elettrodomestici per la pulizia della casa del -11,8%, quelli per la cottura cibi del -7,9%, le macchine da caffè del -6,2%. I supporti per registrazioni di suoni, immagini e video, invece, aumentano invece del 19%. “I numeri dell’Istat accertano una totale disomogeneità nell’andamento dei prezzi al dettaglio, con alcuni comparti merceologici che registrano incrementi a due cifre per determinati beni e servizi, e forti decrementi per altri – afferma il presidente Gabriele Melluso – Un trend che non appare nemmeno giustificato da fattori stagionali che possono far lievitare alcuni listini in relazione alla maggior domanda, e che conferma l’estate pazza sul fronte dei prezzi al dettaglio”. (AGI)
PIT