POMPEI E I SUOI SCAVI, STORIA DI UNA CITTÀ DIMENTICATA PER 1700 ANNI


 

50 ettari di scavi (non ancora terminati) per scoprire uno dei siti archeologici più importanti del mondo, tanto da ispirare artisti, musicisti, registi e scrittori

Di RITA SALERNO fonte@ elledecor.com/

Pompei con i suoi scavi archeologici non è semplicemente il simbolo di una città sorpresa dall’eruzione del Vesuvio, ma soprattutto la storia e la leggenda di un luogo che ha ispirato opere artistiche, film, musica, libri e non solo. Secondo Goethe “di tutte le catastrofi che si sono abbattute sul mondo, nessuna ha procurato tanta gioia alle generazioni future”. Esistono ben sette pellicole tutte intitolare Gli ultimi giorni di Pompei con produzioni internazionali, di cui l’ultimo, Pompeii, del 2014 diretto da Paul W. S. Anderson. Wolfgang Amadeus Mozart, dopo la visita agli scavi, compose l’opera Il flauto magico, titolo originale Die Zauberflöte, mentre i Pink Floyd, che lì girarono il documentario musicale Live at Pompeii, uscito nelle sale cinematografiche nel 1974, si esibirono nell’antico anfiteatro romano.

La storia di Pompei

La storia di Pompei si colloca in nove secoli con differenti dominazioni, dagli Osci ai Greci, dagli Etruschi ai Sanniti, fino ai Romani, che hanno arricchito il sito archeologico con il loro passaggio. La città di Pompei antica sorgeva su un pianoro formato da una colata lavica poco distante dal fiume Sarno, a circa 20 km dal Vesuvio.

LA FONDAZIONE DI POMPEI

Pompei fu fondata intorno all’VIII secolo a.C. dagli Osci, uno dei primi popoli italici, che si insediarono in in 5 villaggi distinti; dal numero cinque, in lingua osca, molto probabilmente deriva il toponimo della città.

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Pompei divenne ben presto un centro commerciale di rilievo grazie alla sua posizione strategica con vista sul porto di Napoli. Questo fece sì che presto entrasse nelle mire espansionistiche dei Greci, che la conquistarono intorno alla metà del 700 a.C.. Risalente a questo periodo è il tempio Dorico.

POMPEI E GLI ETRUSCHI

Dal 527 fino al 474 a.C. fu la volta della conquista degli Etruschi: sotto il loro controllo vennero fortificate le mura, costruito un foro e il tempio di Apollo, il cui culto era stato introdotto dai Greci. Questi ultimi riuscirono a riconquistare la città ed apportare ulteriori migliorie all’assetto urbanistico, per essere soppiantati dai Sanniti nel 424 a.C.. Sotto il loro dominio, Pompei raggiunse la sua massima espansione territoriale, raggiungendo la sua grandezza definitiva.

 

POMPEI ANTICA: IL PERIODO ROMANO

In seguito, fu conquistata dai Romani ed entrò, nell’ultimo quarto del III secolo a.C., nel circuito economico romano. In quest’epoca ci fu un forte impulso architettonico: furono ricostruiti il Foro rettangolare ed il Foro triangolare e nacquero importanti edifici come il Tempio di Giove, la Basilica e la Casa del Fauno di Pompei, che ha le dimensioni di un palazzo ellenistico. Nella stessa epoca è stato eretto anche il Tempio di Iside, chiara testimonianza degli scambi commerciali di Pompei con l’Oriente.

Sotto il dominio di Roma Pompei divenne prima municipium e poi Colonia Cornelia Veneria Pompeianorum. La città venne “romanizzata” al punto che sia l’architettura sia le istituzioni risultavano molto simili a quelli dell’Urbe. Pompei divenne la “residenza di villeggiatura” del patriziato romano e, in età imperiale, molte famiglie favorevoli alla politica di Augusto, si trasferirono qui e fecero costruire edifici come il Tempio della Fortuna Augusta e l’Edificio di Eumachia.

I terremoti a Pompei

La regione era spesso soggetta a fenomeni sismici, ma sotto Nerone, nel 62 o 63 d.C., un terremoto di grande intensità, pari al V-VI grado della scala Mercalli, con epicentro a Stabia, causò numerosi crolli nella città. Sin da subito i Pompeiani provvidero alla ricostruzione della città, ma il 24 agosto del 79 d.C. (secondo alcune fonti il 24 ottobre dello stesso anno) l’eruzione del Vesuvio invase Pompei e con essa Ercolano, Stabia e Oplonti, oggi Torre Annunziata.

L’ERUZIONE DEL VESUVIO

Il Vesuvio, le cui attività non venivano registrate da almeno 700 anni, appariva come una montagna rigogliosa e all’epoca nessuno pensò ai fenomeni sismici come a un’avvisaglia dell’imminente catastrofe. Secondo i ritrovamenti, i Pompeiani vittime del fenomeno naturale furono 1600. L’eruzione è ricordata anche come eruzione pliniana perché il naturalista Plinio il Vecchio fu la vittima più illustre.

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Scavi di pompei, storia e curiosità

Completamente ricoperta da alcuni metri di materiale magmatico, quella che era la città di Pompei, con il passare degli anni venne, ricoperta di vegetazione. La scoperta di Pompei avvenne nel 1748, dopo gli scavi di Ercolano, per volere di Carlo III di Borbone che credeva di essere sulle tracce di Stabia. La smentita arrivò quando venne ritrovata un’epigrafe nella quale si parlava chiaramente della Res Publica Pompeianorum.

Con il regno di Ferdinando IV vennero portati alla luce il tempio di Iside, il Foro triangolare, la zona dei teatri, alcune necropoli e diverse abitazioni. Successivamente vennero individuate le mura di cinta della città, riuscendo ad individuarne l’estensione totale. Grazie alle pubblicazioni di Carolina Bonaparte, moglie di Giacchino Murat, Pompei cominciò a godere di grande fama in tutta Europa, tanto da diventare parte del Gran Tour che gli intellettuali europei facevano in Italia.

 

GLI SCAVI DI POMPEI DAL XX SECOLO AD OGGI

A partire dalla seconda metà del XX secolo, al fine di garantire un adeguato stato di conservazione nella già vasta area della città messa in luce, invece di proseguire nell’esplorazione estensiva, specie dopo i danni causati dal terremoto nel 1980, si è preferito eseguire sistematici interventi conservativi e mirate campagne di scavo con il contestuale restauro.

Dal 1748 ad oggi, sono state riportate alla luce circa 50 ettari contro i 63 totali della città. Tra i resti di Pompei giunti fino a noi troviamo non solamente il Foro, ma anche ville e soprattutto alcuni templi.

IL FORO DI POMPEI

Il Foro di Pompei era la struttura principale della città e ne rappresentava il centro politico, economico e religioso. Venne edificato nel IV secolo dai Sanniti e successivamente ampliato e rinnovato dai Romani, i quali aggiunsero numerosi edifici intorno al perimetro. In epoca augustea venne costruito il porticato, rifatta la pavimentazione, eretto un tempio in onore di Augusto e restaurato il Macellum, utilizzato come mercato della città ma anche per i banchetti in onore dell’imperatore.