Due dei massimi comandanti militari polacchi, compreso il capo di stato maggiore, hanno rassegnato le dimissioni pochi giorni prima delle elezioni parlamentari cruciali che determineranno il futuro corso politico del paese. La conferma è arrivata dall’esercito, si tratta del generale Rajmund Andrzejczak, capo di stato maggiore, e del comandante operativo, il tenente generale Tomasz Piotrowski.
Con il voto alle porte le dimissioni rappresentano l’apice di una situazione di forte tensione che si era creata negli ultimi mesi tra l’esercito e il ministero della Difesa. A maggio scorso il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak aveva denunciato pubblicamente Piotrowski di non aver denunciato l’incidente avvenuto il 16 dicembre 2022, quando un missile russo aveva violato lo spazio aereo polacco. Il dissidio si era poi acuito con la notizia che in Bielorussia c’erano membri del gruppo Wagner. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso per i due generali è stata la decisione del ministro Błaszczak, di affidare nei giorni scorsi un altro comandante, il generale Wiesław Kukuła, a capo di un’operazione militare per evacuare i cittadini polacchi da Israele.
Le dimissioni dei due vertici militari rappresentano un duro colpo per il partito al potere Diritto e Giustizia (PiS), che ha condotto la sua campagna elettorale sostenendo di essere una forza patriottica che protegge la Polonia dai nemici esterni e di essere l’unico partito che può prendersi cura della sicurezza del paese. Il PiS sta cercando un terzo mandato consecutivo, ma deve affrontare la sfida dei gruppi di opposizione guidati dall’ex primo ministro e presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. I sondaggi suggeriscono che la gara sarà estremamente serrata. Intanto il presidente Andrzej Duda ha accettato le dimissioni e ha nominato Kukuła capo di stato maggiore e il generale Maciej Klisz comandante operativo delle forze armate.