Più di 6 ragazzi su 10 vogliono lavorare sul Web. E basta


AGI – Hanno tra i 15 e i 19 anni (l’85% studia) e intendono continuare a farlo dopo la scuola superiore, si informano prevalentemente online (il 79%) attraverso Internet e i motori di ricerca, ma anche sui social. Per prendere in considerazione un’offerta di lavoro vogliono soprattutto: retribuzione adeguata (il 56%), possibilità di crescita personale (il 43%) e certezza sul futuro o assenza di precarietà (il 40%). Il desiderio in fatto di impiego? Un’occupazione legata alle nuove tendenze del Web. Sono questi i tratti che disegnano gli studenti tra i 15 e 19 anni di Italia, Spagna, Portogallo, Slovenia e Croazia, secondo una ricerca commissionata dal Gruppo Tesya e condotta da AstraRicerche (fra giugno e luglio 2022, 2.100 interviste online, campione composto da ragazzi tra i 15 e i 19 anni).

Meno di 1 su 2 sa come funziona il mondo del lavoro

Quanto ne sanno realmente i giovani di come funziona il mondo del lavoro e le sue dinamiche? Il personale livello di informazione si attesta al 42% di chi ritiene di saperne molto o abbastanza. Per il 78% degli intervistati il principale canale d’informazione sul mondo del lavoro rimane l’online: più in dettaglio il 53% si informa sui vari motori di ricerca e il 41% sui social network, mentre solo il 27% indica i siti di enti pubblici. Seguono le scuole e l’università (36%), il consiglio di parenti e amici (in media 33%, con un picco in Portogallo del 45% fino a scendere al 29% dell’Italia). Soltanto il 29% fa riferimento al mondo media, inteso come giornali, radio e televisione (con percentuali che variano fra il 39% del Portogallo e il 24% della Spagna, passando per il 31% del nostro Paese).

Soft skill e problem solving

Secondo lo studio, a proposito delle competenze che si ritiene servono nel mondo del lavoro, predominano componenti legate alle soft skill, in prima battuta la comunicazione, che per i giovani italiani guida la classifica con il 40%. Seguono la capacità di comprendere il cliente (39%) e la capacità di problem solving (33%) cioè di riuscire a sbrogliare situazioni complesse e individuare la soluzione, mentre la capacità di apprendimento continuo è al terzo posto con il 23%. Inoltre, gli studenti italiani ritengono che la scuola, in particolare quella superiore, dovrebbe fornire non solo conoscenze e competenze in uno specifico ambito, ma anche investire sulla “cultura del lavoro” nel formare i giovani a essere validi come colleghi (58%), e, per il 44% a esaltare le caratteristiche e le competenze degli studenti a tutto campo.

Le professioni che piacciono di più

Le professioni ritenute rilevanti in questi anni e che potrebbero esserlo nei prossimi sono quelle legate alle nuove tendenze del mondo web: i ragazzi hanno messo al primo posto come professioni da prendere in considerazione grafico, designer, web designer per il 64%, seguito da YouTuber, TikToker, Web Influencer 61%. Al terzo posto per il 58% del campione nei paesi considerati si attesta l’informatico, sviluppatore di siti web e app. Seguono il docente indicato dal 53% del campione totale, il Data analyst (52%), l’Ingegnere (49%), l’esperto di ambiente, ecologia ed energia (48%) e, solo all’ultimo posto il tecnico meccanico, elettronico, commerciale 45% (Spagna 49%, Portogallo e Slovenia, 47%, Croazia 43%, Italia 42%).