Nell’isola si cercano ancora 5 dispersi. In mattinata nuovo vertice in prefettura, mentre la procura indaga per disastro colposo. I 230 sfollati ancora in sistemazioni provvisorie. Il governo ha nominato un commissario
AGI – Le ricerche non si sono mai fermate e ora i cinque dispersi che ancora mancano all’appello vengono cercati anche in mare. Nelle strade invase dal fango si scava per rimuovere i detriti, liberare le case, in una corsa contro il tempo, perché il fango rischia di consolidarsi.
Gli sfollati sono 230 e hanno trascorso un’altra notte in sistemazioni provvisorie, in alberghi dell’isola o presso amici e parenti. Ma tra loro c’è il timore di non riavere più una casa.
C’è chi ha perso tutto e chiede che vengano accertate cause e responsabilità del disastro. La procura di Napoli ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, ma si procederà valutando non solo l’evento naturale ma anche gli interventi dell’uomo.
I tecnici dovranno perimetrare la zona rossa, e il numero delle famiglie sgomberate potrebbe salire, mentre continuano i rilievi e le indagini dei carabinieri della Forestale cui è stata demandata dalla procura di Napoli l’acquisizione di elementi per il fascicolo di indagine aperto per disastro colposo.
Alle 11 nuova riunione in prefettura e nuovo bilancio ufficiale. Sette le vittime accertate, tra cui un neonato di 21 giorni, una bimba di 6 e un ragazzino di 11, 5 i feriti di cui uno grave al Cardarelli di Napoli con uno schiacciamento del torace.
Nel frattempo il governo ha stanziato con un consiglio dei ministri straordinario due milioni di euro per gli interventi urgenti e ha nominato un commissario straordinario per la gestione dell’emergenza. Simonetta Calcaterra ha già guidato da commissario prefettizio il comune di Casamicciola e conosce bene il capitolo abusivismo edilizio nell’area.
Proprio sulle costruzioni selvagge che da decenni deturpano il paesaggio e l’assetto urbanistico e mettono a rischio un territorio già fragile sotto il profilo idrogeologico, si sta consumando lo scontro politico, con il governo Conte messo sotto accusa per il condono del 2018. Uno “sciacallaggio politico e mediatico con pochi precedenti” lo definisce Giuseppe Conte.
“Sostenere – come fanno alcuni organi di stampa – che il governo Conte I ha dato vita a un condono a Ischia solo perché l’articolo 25 del decreto del 2018 è intitolato ‘definizione delle procedure di condono’ è strumentale e non fa onore al diritto a una corretta informazione dei cittadini” è scritto in una nota del Movimento 5 stelle.
“Bugia” replica il coordinatore nazionale di Italia viva Ettore Rosato. “Ricordo che il ministro Costa, all’epoca ministro dell’Ambiente, diede parere negativo a quella norma dicendo che era un condono” ha detto Rosato. E per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin contro l’abusivismo edilizio a Ischia “basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano costruire”.
Intervistato da Rtl 102.5 il ministro alla domanda se è d’accordo con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, secondo cui bisogna demolire, il ministro ha risposto: “Io confischerei ciò che è abusivo, valutando poi caso per caso ciò che è pericoloso e che va demolito”.
Pichetto Fratin ha infine ricordato che per l’area colpita dalla frana “ci sono stanziamenti previsti 12 o 13 anni fa e che tuttora risultano in ambito locale solo a livello di progettazione”. Sull’isola è attesa anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.