AGI – Nel braccio di ferro tra Russia da una parte, e Ucraina e Nato dall’altra il Nord Stream2 rappresenta l’asso nella manica dell’Occidente. Il gasdotto, che dovrebbe raddoppiare le forniture di gas naturale dalla Russia alla Germania, è diventato un elemento fondamentale per impedire a Mosca di invadere l’Ucraina.
Il Nord Stream2, che la Germania ha voluto in questi anni nonostante l’ostilità degli Stati Uniti e dell’Europa orientale, è stato completato lo scorso anno ma richiede ancora un ultimo via libera. Il nuovo governo tedesco ha tuttavia cambiato atteggiamento nei confronti dell’opera rispetto al precedente guidato da Angela Merkel.
Giovedì con la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha lanciato un chiaro avvertimento che il Nord Stream 2 non inizierà a pompare gas se la Russia invaderà l’Ucraina, nonostante la grave crisi energetica che ha fatto salire alle stelle i prezzi del gas in Europa. In caso di aggressione, ha affermato Baerbock, “prepareremo un pacchetto di sanzioni forti”, che includono “anche Nord Stream 2”.
Secondo gli osservatori l’infrastruttura aumenterà la dipendenza dell’Europa dal gas russo mentre l’Ucraina l’ha definita come un'”arma geopolitica”. L’esatto contrario di quello che disse, lo scorso mese di luglio, l’allora Cancelliera Merkel al presidente Usa Joe Biden: “Non sarà usata per scopi politici”.
Le caratteristiche della pipeline
Il Nord Stream 2, lungo 1.200 chilometri (745 miglia) sottomarino, che va dalla costa baltica russa alla Germania nord-orientale, è costato 12 miliardi di dollari e segue lo stesso percorso del Nord Stream 1, completato più di dieci anni fa. Come il suo gemello, Nord Stream 2 sarà in grado di portare 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno dalla Russia all’Europa, aumentando le forniture di gas a un prezzo relativamente economico.
Il gruppo russo Gazprom ha una partecipazione di maggioranza nel progetto da 10 miliardi di euro (12 miliardi di dollari). Nell’azionariato della società che lo gestisce ci sono anche le compagnie tedesche Uniper e Wintershall, la francese Engie, l’anglo-olandese Shell e l’austriaca Omv.
Il gasdotto è stato completato a settembre 2021, ma le autorità tedesche a novembre hanno sospeso il processo di approvazione, affermando che bisognava aspettare la conformità alla legge tedesca. La società operativa dietro il progetto, la svizzera Nord Stream 2 AG, ha dichiarato questa settimana di aver creato una filiale tedesca nonostante le crescenti tensioni diplomatiche.
Perché è un progetto controverso
Il Nord Stream 2 aggira l’Ucraina, togliendo al paese circa un miliardo di euro all’anno di introiti da tariffe di transito e, è il timore di Kiev, rimuovendo un ostacolo a una potenziale aggressione russa. L’Ucraina, in conflitto con la Russia dall’annessione della Crimea da parte di Mosca nel 2014, ritiene che il Nord Stream 2 sarà utilizzato dalla Russia per esercitare pressioni politiche.
Negli anni scorsi, ci sono state diverse controversie tra Kiev e Mosca che hanno lasciato l’Ucraina senza gas. Gli Stati Uniti condividono queste preoccupazioni. Così come diverse nazioni europee, in particolare Polonia e i paesi dell’Europa orientale, temono di diventare troppo dipendenti da Mosca per la sicurezza energetica.
Inoltre, molti analisti non sono d’accordo sui vantaggi economici e ambientali di Nord Stream. Un rapporto del 2018 del think tank tedesco Diw ha affermato che il progetto non era necessario e si basava su previsioni che “sopravvalutano significativamente la domanda di gas naturale in Germania e in Europa”.
Perchè la Germania ci ha puntato
La principale economia europea importa circa il 40% del proprio gas dalla Russia e ritiene che il gasdotto abbia un ruolo nella transizione energetica da carbone e nucleare alle rinnovabili. L’ex cancelliere Gerhard Schroeder è presidente del comitato degli azionisti del Nord Stream.
l precedente governo tedesco guidato da Angela Merkel ha sempre ignorato le richieste di abbandonare il progetto anche se le tensioni con la Russia sono aumentate per le accuse di spionaggio e l’avvelenamento e l’incarcerazione dell’oppositore politico Alexei Navalny. Oggi, con i prezzi dell’energia in aumento in tutta Europa e la Russia che come appare sta limitando le forniture di gas per esercitare pressioni sull’Occidente, fermare il Nord Stream 2 sembra un rischio per Berlino.
L’ostilità degli Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si oppone a Nord Stream 2, definendolo un cattivo affare per l’Europa e un rischio per la sicurezza. Le sanzioni statunitensi sulle navi russe che hanno posato il tubo sono riuscite a ritardare il Nord Stream 2, facendo irritare la Germania. Ma Biden, appena eletto e desideroso di ricostruire i legami transatlantici dopo Donald Trump, lo scorso anno ha rinunciato alle sanzioni contro la società controllata dalla Russia che sta dietro il progetto.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha insistito a lungo sul fatto che Nord Stream 2 rappresenti una seria minaccia alla sicurezza globale. “Consideriamo questo progetto esclusivamente attraverso il prisma della sicurezza e lo consideriamo una pericolosa arma geopolitica del Cremlino”, ha affermato Zelensky l’anno scorso.
Il cambio di rotta del nuovo governo tedesco
Con l’aumento delle tensioni con Mosca per il dispiegamento di truppe russe al confine con l’Ucraina, il nuovo governo tedesco guidato dal cancelliere Olaf Scholz, socialdemocratico, ha portato un cambio della Germania sul Nord Stream 2. Scholz ha avvertito nel suo primo giorno in carica che ci sarebbero “conseguenze” se la Russia attaccasse l’Ucraina. A Washington, un alto funzionario ha spiegato che un’invasione impedirebbe alla Germania di attivare il progetto. “Se la Russia invadera’ l’Ucraina, il Nord Stream 2 non andrà avanti”, ha affermato il sottosegretario di Stato, Victoria Nuland.
Source: agi