Perché i russi hanno chiamato il loro vaccino come un satellite


A conferma che la guerra contro il Covid-19 è anche una sfida geopolitica, la Russia ha nominato il suo vaccino – il primo al mondo a ottenere la registrazione – ‘Sputnik V’, con riferimento al primo satellite artificiale ad essere mandato in orbita intorno alla Terra.

Il lancio dello Sputnik dal remoto cosmodromo sovietico di Baikonur, nel 1957, segnò la prima vittoria dell’Urss sugli Stati Uniti nella cosiddetta ‘space race’, la battaglia più appassionane combattuta nella Guerra Fredda. 

Il nome Sputnik V è quello dato al vaccino per il mercato estero, come ha spiegato Kirill Dmitriev, a capo del Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif), che sta finanziando la ricerca. Era stato lo stesso Dmitriev a parlare con la Cnn di “momento Sputnik”, quando a fine luglio era trapelato che entro il 12 agosto sarebbe avvenuta la registrazione del vaccino. “Gli americani sono rimasti sorpresi allora e lo stesso è col vaccino, la Russia ci arriverà per prima”, aveva assicurato Dmitriev, nonostante la comunità scientifica e le autorità sanitarie internazionali avessero già invitato alla cautela, preoccupate che Mosca abbia bruciato le tappe sacrificando sicurezza ed efficacia del prodotto pur di tagliare il traguardo per prima.

Sempre per rimanere in clima da Guerra Fredda, la Russia ha annunciato di aver creato anche un sito web ufficiale per “diffondere informazioni dettagliate e aggiornate su Sputnik V e per combattere la campagna di disinformazione sul vaccino russo, diffusa da diversi media internazionali”.

Dmitriev stesso ha denunciato che “nel mondo sono in corso attacchi mediatici coordinati e preparati con cura contro il vaccino della Russia”. Il mese scorso, le intelligence di Regno Unito, Stati Uniti e Canada hanno accusato Mosca di aver tentato, con operazioni di hackeraggio, di rubare informazioni sullo sviluppo del vaccino per il Covid-19

Ufficialmente, il nome Sputnik – che significa ‘compagno di viaggio, ma anche satellite’ – è stato scelto con l’auspicio che “come nel 1957 il satellite sovietico accelerò l’interesse mondiale per la ricerca spaziale, così faccia oggi il vaccino russo”, riportano le agenzie. L’Urss dominò per diversi anni la corsa allo Spazio – nel 1959, inviò per prima un manufatto sulla Luna e nel 1954 fu la prima a mandare animali nello Spazio, fino ad arrivare alla missione storica di Yuri Gagarin, primo uomo a volare in assenza di gravità (nel 1961), seguito dalla prima donna, Valentina Tereshkova (nel 1963).

Il cosmonauta Aleksei Leonov, nel 1965, fu il primo essere umano a lasciare una capsula per rimanere sospeso liberamente nello Spazio, compiendo la prima attività extraveicolare della storia. Come è noto, però, la ‘space race’ alla fine fu vinta dagli Stati Uniti che nel 1969, con la missione Apollo 11, portarono per la prima volta l’uomo sulla Luna

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Fonte: estero agi