Per gli americani in Cina e Italia la peggiore gestione della pandemia


Il 27% degli americani giudica in modo negativo la gestione della pandemia di coronavirus in Italia a fronte del 36% che la ritiene sufficiente, del 28% secondo cui è stata positiva e di appena il 6% che la ritiene eccellente. E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione del Pew Research Center, svolta dal 29 aprile al 5 maggio scorso ma appena resa nota dal think tank di Washington.

Peggio dell’Italia gli americani giudicano solo la gestione della Cina: negativa per il 37%, sufficiente per il 26%, buona per il 26%, eccellente per il 7%. E’ reputata meglio la risposta degli Stati Uniti: la boccia il 21% degli intervistati, la ritiene sufficiente il 31%, positiva il 37% ed eccellente il 10%.

L’opinione pubblica statunitense promuove invece decisamente la gestione della pandemia nel Regno Unito (negativa solo per il 9%, sufficiente per il 38%, buona per il 44% ed eccellente per il 5%) e ancora di più in Corea del Sud per cui le percentuali si attestano rispettivamente al 7, al 22, al 41 e addirittura al 25 per il giudizio di eccellenza. Infine la Germania: solo il 4% degli americani boccia la sua gestione della pandemia, il 25 la reputa sufficiente a fronte del 51% per cui è buona e del 15% secondo cui è eccellente.

Intanto, l’opinione degli americani sulla Cina ha raggiunto il minimo storico nell’ultimo sondaggio. Il think tank ha registrato un’opinione ancora peggiore di quella della precedente rilevazione, riferita a marzo scorso. I due terzi degli intervistati (66%) ha un giudizio sfavorevole sulla Cina e il 71% non ha alcuna fiducia nel presidente Xi Jinping.

Lo sfavore dell’opinione pubblica statunitense è stato alimentato, naturalmente, dagli effetti della pandemia di coronavirus: l’84% non si fida delle informazioni fornite dal governo di Pechino e in questa larga quota è incluso un 49% che non crede per niente alle notizie diffuse dalla Cina.

Cresce anche la sfiducia nell’Organizzazione Mondiale della Sanità: il 18% degli intervistati non si fida delle informazioni e delle indicazioni diffuse dall’Oms, che sconta una presunta permeabilità alle direttive del governo cinese.

Tuttavia, la metà degli americani crede che la Cina pagherà la pandemia con una diminuzione della sua influenza globale, che invece dovrebbe crescere solo per il 17% degli intervistati e restare immutata per il 31%. Al contrario, l’influenza globale degli Stati Uniti aumenterà secondo il 29%, rimarrà uguale per il 41% e diminuirà per il 29%. 

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Fonte: estero agi