Pensionati in fuga verso la Tunisia.


di Ettore Minniti

Sono sempre di più i pensionati italiani che si mettono in viaggio per trasferirsi all’estero per godersi i frutti della loro pensione. Il tutto senza tenendo sempre di vista i vantaggi legati ad una tassazione più favorevole. Mare, caldo, e luoghi d’arte, sono senza dubbio elementi che negli ultimi anni hanno contribuito alla Tunisia di essere attrattiva. In questo Paese è possibile adottare un particolare regime fiscale che permette l’esenzione dell’80% da tassazione della pensione estera. In pratica, i pensionati che decidono di trasferirsi in Tunisia, possono beneficiare di una tassazione pari al 15% del solo 20% della loro pensione lorda italiana.
Cosa importante da sottolineare è che, rispetto alle agevolazioni fiscali per i pensionati di altri Paesi, la Tunisia offre questo regime anche agli ex lavoratori del pubblico impiego che percepiscono pensioni ex Inpdap.
Ad oggi, oltre 5mila italiani tra i 60 e i 65 anni, hanno già deciso di trasferire la propria residenza in Tunisia.
Per conoscere questo fenomeno tutto tunisino abbiamo intervistato il Presidente dell’Associazione Made in Italy in Tunisia, il noto Giancarlo Montesano, regista.

Perché tanti pensionati italiani si trasferiscono in Tunisia?
Essenzialmente per la defiscalizzazione. Poi per una vita più tranquilla, si vive bene, non ci sono problemi.
In tanti sono preoccupati per il sistema sanitario tunisino?
Si deve saper in partenza, non è come quella italiana, ottimi medici, molti laureati nelle università francesi, ma il sistema nel suo complesso non funziona molto bene. Diversa è la sanità privata, con ottime eccellenze. Buona Prima dei 65 anni si può stipulare una polizza assicurativa che copre le spese.
Ci sono tanti italiani ad Hammamet?
Una cittadina italiana, qui c’è una comunità di oltre 5 mila concittadini, anche troppi per una città come questa. Non sempre si ci incontra, perché non tutti soggiornano stabilmente, c’è chi viene e chi va
Da cosa nasce l’esigenza di creare una associazione come quella che lei presiede?
Per creare attività culturali: viaggi, visite culturali, turismo, ma anche momenti di aggregazione e conviviali.
Progetti in cantiere?
Giocare a burraco, bowling, golf, proiezione di film, soprattutto in inverno
Dopo la defiscalizzazione, il costo della vita?
Tutto costa meno, dal mercato a tutto il resto, convenientissimo, si spende un terzo in meno dell’Italia. Anche il mercato immobiliare ha costi contenuti, anche se noi italiani pachiamo qualcosa in più rispetto ai tunisini, ma ci sta.
Un messaggio per coloro che vogliono venire in Tunisino?
Un paese tranquillo, in cui passare l’ultimo periodo della propria vita, anche la situazione politica non è preoccupante. Non è successo mai niente. Con la lingua ci si comprende, i tunisini sono vicini culturalmente con l’Italia meridionale.
Il prossimo film in cantiere?
Sto cercando di realizzare un film sulla povertà del sud della Tunisia. Infatti, nei prossimi giorni devo andare a La Marsa. Anche l’ambasciatore mi ha risposto per un progetto culturale da realizzare.

La motivazione oltre a quanto esposto da Montesano, Alla base della richiesta del trasferimento all’estero, c’è sempre un’insoddisfazione nei confronti di una situazione politica e sociale della madre Patria non soddisfacente, a volte ansiosa: malgoverno, alto costo della vita, la difficoltà ad “arrivare a fine mese”, bollette, tasse, crisi energetica, una volontà di avere una maggiore disponibilità economica.
In Tunisia, parte di questi problemi potrebbe conciliarsi con una vita più tranquilla e serena, basta non avere tante pretese, coscienti che i problemi esistono e non bisogna sottovalutarli.
La costante svalutazione del dinaro (TND), la moneta tunisina, permette una sostanziale rivalutazione delle pensioni italiane, ma oltre al basso costo della vita, alla base della convenienza del trasferimento c’è il mondo di pagare meno tasse sulla pensione italiana.
Quindi, se siete pronti, preparate le valigie.