“Firenze è stata una delle capitali del riformismo e io lavoro perché lo rimanga. Il problema è nato con le ultime scelte dell`amministrazione uscente. Dario Nardella sta sprecando oltre 100 milioni di euro pubblici sullo stadio. Toglie soldi alle case popolari e alle scuole per darli a uno stadio rabberciato, riuscendo nell`impresa di cacciare per anni la Fiorentina. Per di più non avendo i soldi per finire i lavori: il cantiere rimarrà bloccato e la Fiorentina giocherà anni a Cesena o Modena. Che follia! Era dai tempi della famiglia Bischeri che a Firenze non si commetteva un errore del genere. E poi c`è questa esplosione di multe che si spiega solo con l`esigenza di fare cassa. Ma tra meno di sei mesi Nardella sarà fuori da Palazzo Vecchio per legge: ci sono tutte le condizioni per fare senza di lui visto che lui oggi è l`ostacolo maggiore per trovare un accordo dentro la maggioranza, con la Fiorentina, nelle varie anime del Pd. Lontano da Firenze è bene che ci stia Nardella, non la Fiorentina”. Così il leader di Italia viva Matteo Renzi, in un’intervista a ‘Qn’. “Se fossi Elly Schlein farei di tutto per non perdere Firenze. Perché se perde Firenze, il giorno dopo perde il Nazareno – aggiunge l’ex sindaco del capoluogo toscano -. Siccome non credo che la segretaria sia una sprovveduta sono certo che alla ripresa il Pd si inventerà qualcosa per bloccare questo suicidio. Nardella ha rotto la maggioranza, ha rotto il gruppo del Pd, ha rotto con la Fiorentina. Lo manderanno a Strasburgo e così potremo tornare a fare politica in città”.
“Se ci saranno primarie del centrosinistra a cui parteciperanno tutti senza il gruppo dirigente del Pd, voteranno tantissimi, almeno in 20mila. Chi vincerà, che sia Saccardi o Del Re, andrà al ballottaggio con la destra. Perché se si fanno le primarie del centrosinistra, il gruppo dirigente che h preso in ostaggio il Pd fiorentino viene spazzato via”, ipotizza. Nel Pd non accettano le primarie “perché hanno paura di perdere. Come fanno – si chiede – a vincere difendendo la linea sciagurata su stadio, multe, sicurezza?”
“Secondo me, nel 2024, vedremo i primi segni della crisi della destra. Meloni è stata salvata sul Mes dalla stampella di Conte e dei grillini, ma ha rischiato. Avverto del nervosismo in tutti i partiti della maggioranza. In questo scenario consegnare Firenze alla destra è possibile solo se Schlein fa alle comunali lo stesso errore che Letta ha fatto alle politiche, escludendoci. Se lo fa, significa che amano forme estreme di masochismo. Nel caso, mi spiace per loro”, afferma. Crede che Conte accetterà un confronto tv, come lei chiede? “Quello scappa sempre. Ha paura anche della sua ombra”.
Verdini lei lo conosce di persona in più, appunto, si professa garantista. Cosa pensa della vicenda che lo coinvolge? “I processi si fanno nelle aule di tribunale, non sui quotidiani. Chi è colpevole e chi no lo decide un giudice, non io. Vale per Verdini come per tutti gli altri. Se uno ha sbagliato deve pagare e pagherà. Ma chi ha sbagliato non lo decide il furor di popolo seguendo gli istinti più beceri”.
Come giudica la manovra? “Insignificante. Aumentano le tasse sui prodotti per l`infanzia e per la casa, geniali. Possiamo consolarci dicendo che la prossima legge di Bilancio sarà più dura di questo ma è magra consolazione”.
Lei da premier come avrebbe gestito la partita del Patto di Stabilità? “Come ho fatto sulla flessibilità nel gennaio 2015. Noi abbiamo portato a casa 30 miliardi euro. Meloni sarà costretta a fare una manovra correttiva dovendo recuperare tra i 12 e i 18 miliardi. Il mio governo invece ha potuto investire 30 miliardi in più, dopo la trattativa con Bruxelles. La verità è che in Europa – purtroppo – Giorgia non tocca palla. E da italiano mi dispiace”. (AGI)
RED/FED