Torna visibile al pubblico, da domani, nel giorno di Pasqua, la Tomba del Tuffatore, capolavoro custodito nel museo archeologico nazionale di Paestum. La Sala del Tuffatore e anche la Sala delle Pitture lucane sono state interessate, dal 30 ottobre dello scorso anno, da lavori di ristrutturazione e riallestimento. La Tomba del Tuffatore fu ritrovata nel 1968 in località Tempa del Prete, a circa un chilometro e mezzo a Sud di Paestum. Ad oggi, le immagini della lastra di copertura con il tuffo di un giovane in uno specchio d’acqua e dei pannelli laterali con scene di un simposio rappresentano un unicum della pittura funeraria in Magna Grecia all’inizio del quinto secolo avanti Cristo. Il significato delle scene rappresentate sulle lastre è ancora dibattuto. Potrebbero, infatti, rimandare a tradizioni religiose, filosofiche, artistiche e rituali che si sviluppano in un più ampio orizzonte mediterraneo e prendono forma nel Mezzogiorno d’Italia con la nascita di religioni salvifiche alternative al pantheon ufficiale. Le nuove ricerche, inoltre, dimostrano come l’uso della pittura in ambito funerario tra età tardo-arcaica e classica non sia così inusuale e attesterebbero la presenza di una competenza tecnico-pittorica locale consolidata. L’accesso alla Sala del Tuffatore, nella quale la permanenza non può superare i dieci minuti, è consentito a un massimo di trenta persone per volta, accompagnate dal personale di vigilanza dei Parchi archeologici di Paestum e Velia. (AGI)
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