PASQUA TELEVISIVA TRA KOLOSSAL E RICERCA DI GRANDE BELLEZZA


El Cid”, “La Bibbia-Barabba”, “Risorto”, “Francesco d’Assisi” e il film di Sorrentino questa sera in tv in prima serata

a cura di Franco La Magna

Com’era prevedibile il giorno di Pasqua puntualmente sui vari network fioccano i vecchi (o anche i più recenti) kolossal hollywoodiani biblici o storici, un appuntamento ormai consueto con il grande pubblico televisivo che sembra gradire questi “eterni” ritorni di spettacoli grandiosi. Da “El Cid” (1961) regia di Antony Mann, monumentale coproduzione Italia-USA, prodotto della cosiddetta “Hollywood sul Tevere”, (questa sera 4 aprile su Canale 7Gold, alle 21,15), intemerata figura d’epico eroe nella Spagna dell’IX secolo in lotta contro i Mori, con l’inedita coppia Charlton Heston-Sophia Loren, a “La Bibbia-Barabba”(2012) regia di Roger Young, ancora una coproduzione Italia-USA, miniserie televisiva in due puntate, strano biopic sulla figura di Barabba che dopo la condanna di Gesù Cristo comincerà ad accostarsi al suo messaggio evangelico, l’attesa di buona parte del pubblico televisivo non andrà delusa.

E per restare ancora in tema di santità Rai 1 alle 21,25 propone “Risorto” (2016) regia di Kevin Reynolds, indagine sul mistero della resurrezione di Cristo, condotta da un non credente, tratto dall’omonimo romanzo di Paul Aiello (anche sceneggiatore), una sorta di poliziesco nel quale il “detective” Clavius, tribuno militare chiamato a risolvere il caso per confutare le voci sulla resurrezione del Messia, si troverà suo malgrado invischiato al punto da sconvolgere la sua esistenza.

Ad accrescere la sacralità della serata ci sarà anche il vecchio “Francesco d’Assisi” (1966, su Rai Storia, canale 54, alle 21,15) regia di Liliana Cavani, qui nelle vesti di fiero oppositore delle “mete culturali” (potere, denaro…), che ne fanno un contestatore ante litteram e un anticipatore dei temi del ‘68. Affascinata dalla figura di Francesco la Cavani tornerà al santo di Assisi con una nuova versione nel 1989.

Su Cine 34 alle 21,00 “La grande bellezza” (2013) ambizioso film di Paolo Sorrentino, che sembra affidare la “salvezza” degli esseri umani, infognati in un’esistenza vuota e decadente, alla grande bellezza della città eterna (sulla quale la macchina da presa compie continue giravolte) e forse al ricordo d’un amore perduto.

«Mi chiedono perché non ho più scritto un libro” dirà ad un certo punto il protagonista del film.  “Ma guarda qua attorno. Queste facce. Questa città, questa gente. Questa è la mia vita: il nulla. Flaubert voleva scrivere un romanzo sul nulla e non ci è riuscito: dovrei riuscirci io? Ho cercato la grande bellezza e non l’ho trovata”.

Tuttavia verso la conclusione, Jep lo scrittore precipitato nel “vortice della mondanità”, ritroverà  la forza di tornare a scrivere, dopo il fulminante esordio letterario di tanti anni addietro seguito da una totale perdita di ispirazione e il film chiude tornando alla speranza con le fioche luci di una nuova alba romana.